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L’Ocse rassicura l’Italia: bene Jobs Act e riforme istituzionali, il Pil crescerà!

19 Febbraio 20152 min read

È un’Italia rassicurata e speranzosa quella che esce dalla presentazione del rapporto Ocse.
Il segretario generale dell’organizzazione internazionale, Anguel Gurrìa, ha promosso le riforme proposte dal governo Renzi, lasciando intravedere un futuro roseo per il nostro paese.
Viene valutata positivamente la riforma del mercato del lavoro con l’annessa modifica dellart. 18.
Secondo Gurrìa la previsione di un indennizzo per i licenziamenti economici ed alcune fattispecie di licenziamenti disciplinari diminuirà i costi dell’interruzione dei rapporti lavorativi.
Questo spingerà i datori di lavoro ad assumere nuovi addetti, sfruttando le opportunità offerte dal nuovo contratto a tutele crescenti e dalla Legge di Stabilità.

17112014Il Jobs Act avrà degli effetti importanti sui macro-aggregati. Su tutti il tasso di disoccupazione, destinato a scendere al 12.3% nel 2015 e all’11,8% nel 2016.
Le medesime conseguenze positive interesseranno il Prodotto Interno Lordo, tanto da spingere l’Ocse a rivedere in positivo le aspettative sul Pil italiano nei prossimi anni.
Come indicato da Gurrìa, il Pil dell’Italia crescerà del 0,4% il prossimo anno e del +1,3% nel 2016.
Bene anche le riforme istituzionali che disciplineranno in maniera più puntuale le competenze di Stato e Regioni, riducendo il contenzioso così tra le due entità territoriali.
In generale, il quadro normativo che emergerà dopo questa serie di riforme, compresa la delega fiscale, fornirà secondo Gurrìa maggiore stabilità al nostro paese. Questo potrebbe portare le imprese estere a tornare ad investire sul nostro territorio.

Il segretario generale dell’Ocse, però, invita l’Italia a compiere ulteriori passi per riformare il settore bancario e quello fiscale. Il sistema creditizio italiano si dimostra inefficiente e legato a logiche di tipo burocratico.
Ne risentono imprese e famiglie, che trovano sempre maggiori difficoltà nell’ottenere prestiti da parte degli istituti bancari.
Da questo punto di vista una riforma come il Bad Bank di Stato, volta a ridurre i crediti inesigibili che mettono in difficoltà le banche, può essere una soluzione per far ripartire il sistema creditizio italiano.
L’Italia, infine, secondo l’Ocse, dovrà infine porre rimedio al fenomeno della corruzione, intensificando i controlli fiscali e semplificando i metodi di pagamento.

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