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L’Inps proporrà un reddito minimo per gli over 55

20 Aprile 20153 min read

La povertà è un fenomeno sempre più stringente nel nostro paese ed in quanto tale va affrontato con estremo rigore. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nei giorni scorsi ha messo in guardia il Governo di fronte alla delicata situazione che deve fronteggiare una particolare fascia di età.
Si tratta di quei cittadini di età compresa tra i 55 ed i 65 anni, che hanno perso il proprio lavoro e che difficilmente mai lo troveranno prima di giungere alla pensione.
Situazioni di questo tipo sono in netta crescita nel nostro paese e rischiano di generare nuovi casi di povertà.

27102014Per questo motivo l’Inps presenterà nel mese di giugno una proposta che mira a garantire un reddito minimo a questi soggetti: sarà una sorta di pensione anticipata che servirà a tutelarli di fronte alle emergenti situazioni di indigenza.
Del resto, come sottolinea lo stesso Boeri, solo il 10% degli over 55 riesce a trovare un nuovo lavoro, rischiando così di ritrovarsi per molti anni senza un salario e senza una pensione.
La questione del reddito minimo è oggetto di discussione nel nostro paesi da qualche tempo a questo parte. Alcune forze parlamentari hanno messo tale strumento al centro della loro proposta politica.
Per adesso il Governo ha preferito dirottare le risorse verso altri strumenti, come il cosiddetto bonus Irpef, senza prendere in considerazione l’ipotesi di interventi di natura sistemica.

A proposito di risorse, l’idea di Boeri sarebbe quella di finanziare il reddito minimo attraverso il taglio delle pensioni più remunerative. Nei giorni scorsi, infatti, aveva dichiarato «Riteniamo che ci sono delle persone che hanno delle pensioni molto alte che non sono giustificate dai contributi che hanno versato durante l’intero arco della vita lavorativa. A mio giudizio c’è un problema di equità che andrebbe affrontato».
Un’ipotesi che non sembra trovare l’assenso del ministro del Lavoro e di tutta la squadra governativa. Poletti, difatti, ha ribadito che non sono previsti tagli per le pensioni superiori ai duemila euro e che gli interventi sulla spending review riguarderanno altri ambiti, come quello della razionalizzazione degli enti pubblici ed i costi della politica.
L’Inps, ad ogni modo, insisterà per una revisione completa del sistema pensionistico dopo l’epocale riforma del ministro Fornero e le conseguenti polemiche mai spentesi da allora.

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