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Legge di Stabilità 2016: tagli alla spesa digitale delle P.A.

28 Ottobre 20152 min read

Il Governo Renzi sta portando avanti tanti provvedimenti per la digitalizzazione del paese: la fatturazione elettronica, il 730 precompilato, il piano per l’implementazione della connessione a banda larga ed altre iniziative che vanno verso la strada delle pratiche digitali.
All’interno della Legge di Stabilità 2016 è presente, però, un articolo, il 29, che disciplina un taglio di 3 miliardi di euro alla spesa informatica della P.A. e della sanità pubblica, che equivale a circa il 50% delle risorse.

Un provvedimento di questo tipo invita a porci una serie di interrogativi su quali siano le reali intenzioni del Governo in tema di digitale.
cookie lawI fornitori di materiale Ict alle pubbliche amministrazioni sono costretti da anni ad operare tra mille difficoltà, tra le quali registriamo le gare al massimo ribasso ed i ritardi cronici nei pagamenti da parte delle P.A, che hanno portato la Commissione europea ad avviare una procedura d’infrazione nei confronti del nostro paese.
Ridurre ulteriormente le già scarse risorse per la digitalizzazione delle amministrazioni significa gettare al vento le belle parole sulla volontà di questo esecutivo di colmare il gap digitale con gli altri paesi.
L’evoluzione tecnologica viaggia a ritmi sfrenati. Con un approccio di questo tipo è impossibile stare al passo con i cambiamenti delle nuove tecnologie e rendere più efficiente l’intero apparato burocratico.
La sensazione è che ci sia in atto un taglio quasi indiscriminato delle risorse alla pubblica amministrazione, dettato da necessità di spending review e da un’opinione pubblica stanca degli sperperi e del lassismo di alcuni enti pubblici.
In questo modo, però, si rischia semplicemente di mortificare un settore vitale per l’economia del nostro Paese, per cui senza un P.A. digitale ed efficiente anche le imprese faticheranno ad investire sui territori e a restare competitivi sul mercato internazionale.

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