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Le startup innovative e il Fondo di Garanzia per le PMI IX Rapporto MiSE

14 Ottobre 20162 min read

Quasi 2.000 operazioni di garanzia per StartUp innovative in Italia. A guidare la classifica ci sono Lombardia ed Emilia Romagna, ma per impatto nell’accesso al fondo media Italiana spiccano il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige con un 163% rispetto alla media.

Buoni risultati quelli del fondo di Garanzia per le PMI innovative, con quasi 2.000 interventi effettuati in tutto il Paese per un valore di garanzia erogate pari a 490 milioni di euro, con una media di garanzia richiesta per quasi 250.000 euro e restituzione del prestito erogato in un tempo medio di 60 mesi, cioè i classici 5 anni che consentono ad un’azienda di poter investire e respirare. La regione con il maggior numero di operazioni è la Lombardia con 515 startup garantite per un valore medio di 351 mila euro.

schermata-2016-10-14-alle-11-09-31Da segnalare, che le startup innovative di Friuli Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige presentano un’incidenza nell’accesso al Fondo di Garanzia sensibilmente più elevata rispetto alla media nazionale. Fanalini di coda in questa seconda “classifica” sono Sardegna, Calabria e Toscana. Stranissimo trovare in fondo una regione come la Toscana che può vantare un alto numero di startup innovative, che probabilmente hanno trovato garanzie e finanziamenti in altri ambiti senza sfruttare le possibilità offerte dal fondo di garanzia istituito a fine 2012 e gestito da Mediocredito Centrale.

Buoni anche i dati sulla “restituzione” delle garanzie, quasi tutte in normale ammortamento o già concluse, mentre solo in 5 casi il Fondo ha dovuto di fatto erogare la garanzia per un valore di quasi 1 milione e mezzo di euro. Quest’ultimo dato evidenzia che le startup innovative hanno mostrato una maggiore capacità di tenere il mercato, che si può dedurre dal fatto la percentuale di sofferenze è molto più bassa rispetto alla media delle startup tradizionali.

Nel rapporto scopriamo inoltre che sono 13 gli incubatori certificati e finanziati per quasi 12 milioni di euro, dunque, non mancano anche le realtà pronte ad investire e scommettere sull’ecosistema dell’innovazione italiana. Segnali positivi che possono essere indicatori di una crescita sana del settore, oltre che spunto di riflessione per chi vuole avviare la propria impresa, oppure, ha la possibilità di investire e vuole avere maggiore cognizione dello stato attuale dell’ecosistema delle startup italiane.

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Rocco Sicoli

Dopo anni passati tra la scrivania e il laboratorio, come redattore di riviste del settore ICT, ho deciso di tornare alla mia più grande passione: la comunicazione. Dal 2009 mi occupo di comunicazione politica sul campo, diventando campaign manager di una sfida molto ardua, radicare un nuovo soggetto fuori dagli schieramenti classici in una terra difficile come la Calabria. Studio le reti di influenza sociale e la creazione di nuovi immaginari. Credo nell'analizzare il contesto e nel trattare ogni scelta come qualcosa di matematico. Sono un cooperatore e dall'8 marzo 2016 ricopro la carica di Vice-Presidente di Confcooperative Calabria.

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