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Lavoro: il decreto flussi 2016

5 Febbraio 20163 min read

Il decreto flussi stabilisce i flussi d’ingresso nel territorio italiano dei lavoratori non comunitari.
Per il 2016 sono ammessi in Italia massimo 17.850 lavoratori non comunitari per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. All’intero di questa quota sono comprese le conversioni in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo.

Viene stabilito nel dettaglio come ripartire le quote. Il decreto effettua la seguente suddivisione:

  • Sono ammessi in Italia 1.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero, che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi d’origine.
  • È previsto l’ingresso di 2.400 cittadini non comunitari per motivi di lavoro autonomo. Sono ammesse le seguenti categorie:
    1. imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro;
    2. decreto flussiliberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni iscritte in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
    3. titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850;
    4. artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati, in presenza dei requisiti espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850;
    5. cittadini stranieri che intendono costituire imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012 n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.
  • 100 lavoratori per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo che siano originari italiani per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile;
  • 100 lavoratori non comunitari che hanno partecipato ad Expo;
  • È autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di:
    1. 4.600 permessi di soggiorno per lavoro stagionale;
    2. 6.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
    3. 1.300 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
  • È autorizzata  la conversione in permessi di soggiorno di lavoratori per lavoro autonomo di:
    1. 1.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
    2. 350 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.

A partire dal 3 febbraio 2016 è possibile scaricare l’applicativo per la precompilazione della domanda, che troverete a questo indirizzo.

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