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Lavoro agricolo: giovani occupati in aumento del 12% nel 2016

11 Luglio 20163 min read

Continua a crescere in maniera spedita il numero di giovani occupati nel settore agricolo. Lo conferma l’analisi “Lavoro giovanile in agricoltura nel 2016” effettuata da Coldiretti su dati Istat relativi al primo trimestre dell’anno in corso. 

Nei primi tre mesi del 2016 il numero di ragazzi under 35 che lavora in agricoltura è aumentato del 12% rispetto allo stesso periodo del 2015. È una tendenza in atto da diversi mesi e che non sembra destinata a a continuare di qui a breve. I vari Psr investono una grande quantità di risorse nell’insediamento dei giovani in giovani-agricolturaagricoltura, il che lascia pensare che aumenti sempre più la quantità di aziende agricole composte da under 35.
Lo stesso collegato agricolo, approvato la scorsa settimana in Senato, prevede forme di accompagnamento dei giovani all’interno di aziende condotte da over 65 e pensionati per velocizzare il turnover generazionale.
Un ricambio che, in base ai dati di Coldiretti, appare già in atto. Nel primo trimestre del 2016 c’è una crescita dei giovani occupati nel comparto agricolo che riguarda sia i dipendenti (+15%), che gli indipendenti (+9%), sia i ragazzi (+16%) che le ragazze (+5%).
È interessante notare come la crescita dell’occupazione giovanile nel comparto agricolo sia notevolmente più sostenuta rispetto agli altri settori: parliamo, infatti, di una variazione positiva del 12% contro il +2% del commercio e il +3% dei servizi.

Ma l’aspetto positivo di questi dati non è attinente tanto alla base occupazionale, quanto al rendimento delle aziende agricole guidate da giovani under 35, alla loro composizione e al livello di soddisfazione di chi intraprende questa strada.
Le aziende agricole degli under 35, infatti, possiedono una superficie superiore alla media di oltre il 54% e cosa ancora più importante possono contare su un fatturato più elevato del 75% della media.
Se ci concentriamo sulle qualifiche professionali dei giovani che lavorano in campagna e sulla loro soddisfazione, vediamo come la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima.
Il lavoro agricolo, dunque, è anche un fattore di cambiamento radicale delle proprie abitudini di vita che contribuisce a rendere i giovani più felici e soddisfatti del proprio lavoro. E già solo questo è un risultato di assoluto rilievo se pensiamo ai sentimenti di alienazione e insoddisfazione che spesso contraddistinguono i giovani lavoratori.
L’indagine di Coldiretti, infine, sottolinea come questi risultati siano stati ottenuti nonostante un carico fiscale e degli oneri burocratici maggiori rispetto ad altri paesi europei, su tutti Spagna e Francia, che possono essere considerati dei concorrenti dell’Italia nel comparto agricolo.
Il rapporto prevede infine che quest’estate saranno impegnati nei campi ben 150mila under 35. Ecco perché sarà fondamentale prevedere una contribuzione diversa per il lavoro stagionale ed abbassare il costo del lavoro per evitare che il caporalato prenda il sopravvento e che i giovani trovino nel medio periodo poco conveniente investire tempo e risorse in agricoltura.

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