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Latte: i commenti sull’accordo per l’indicizzazione dei prezzi

29 Gennaio 20163 min read

Nella giornata di ieri è stato siglato un accordo tra le organizzazioni di rappresentanza degli allevatori e quelli dell’industria e della distribuzione in merito all’indicizzazione dei prezzi del latte.

È stato elaborato un nuovo meccanismo che tiene conto dei costi di produzione e delle fluttuazioni del mercato, cercando di remunerare al meglio i produttori.
Sempre ieri è stato dato il via libera allo stanziamento di 25 milioni di euro, provenienti dall’Unione Europea, in forma di aiuti diretti agli allevatori.
latte accordoQueste risorse dovrebbero portare ad un aumento del prezzo del latte di un centesimo al litro.
In attesa di verificare l’efficacia di questi provvedimenti, soprattutto del nuovo metodo di calcolo dei prezzi, le organizzazioni di rappresentanza dei produttori esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto.
Si tratta di “un passo avanti – commenta Coldirettinel compimento del protocollo d’intesa per la stabilità e sostenibilità della filiera lattiero-casearia siglato il 26 novembre scorso, anche se le questioni legate al prezzo del latte futuro restano ancora aperte”.
Un punto di vista condiviso da Guido Scanavino, presidente della Cia-agricoltori: “I contenuti del decreto firmato oggi dal ministro Martina per sbloccare i 25 milioni di euro di aiuti diretti agli allevatori, messi a disposizione dall’Ue dopo la crisi che ha colpito la zootecnia comunitaria, sono apprezzabili e condivisibili”.

Aldilà dei contenuti dell’accordo, sono stati effettuati notevoli passi in avanti, se consideriamo la situazione di estrema tensione vissuta nel mese di Novembre, quando gli allevatori hanno bloccato l’attività dello stabilimento della multinazionale Lactalis inscenando diverse forme di protesta nelle industrie e nei supermercati di tutta Italia.
Positivo anche lo sforzo del tavolo negoziale – aggiunge a tal proposito Scanavino – dove non sono mancate diversità di vedute, necessario per giungere alla definizione del sistema base di indicizzazione del prezzo del latte. Anche in questo caso, così come sul decreto, soltanto la prova dei fatti ci dirà se il modello individuato sarà efficace e gli obiettivi attesi raggiunti”.
Le organizzazioni di rappresentanza ribadiscono, inoltre, l’esigenza di tutelare il latte italiano, con delle norme specifiche sulla denominazione in etichetta che lo possano garantire dal latte importato e da quello in polvere.
Diamo atto alla gdo di aver dato visibilità sugli scaffali ai prodotti al 100% italiani, come previsto dal protocollo di intesa firmato a Roma – ha spiegato Luigi Barbieri, presidente della Federazione nazionale prodotto latte di Confagricolturama chiediamo di essere parte attiva, perchè Confagricoltura può dare il suo apporto in termini di idee commerciali e prodotti agroalimentari: siamo pronti per lavorare a fianco di chi crede che il Made in Italy sia un valore da difendere dalle stalle al consumatore”.

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