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Latte, Calzolari: Export e riconoscibilità del prodotto italiano il futuro del lattiero caseario

26 Novembre 20153 min read

Gianpiero Calzolari, coordinatore del settore lattiero caseario dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, nonchè presidente di Granarolo Italia, ha parlato del futuro del comparto in occasione della IV Assemblea Nazionale dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari.
Le frizioni di questi giorni tra industriali e produttori agricoli ha reso ancora più grave la crisi di un settore che deve fare i conti con la scarsa remuneratività dei prezzi e con la presenza massiccia di latte di provenienza estera sui nostri scaffali.

La cooperazione rappresenta una parte essenziale del comparto con 27.550 allevamenti (pari al 68% del totale in Italia) e circa 700 imprese cooperative che raccolgono il 70% della materia prima nazionale (quasi 7 milioni di tonnellate di latte).
latte italiaLe coop contribuiscono al sistema lattiero-caseario nazionale con un valore economico di circa 7 miliardi di euro (export all’11%), che corrisponde al 45% del fatturato complessivo della filiera.
Per questo motivo l’Alleanza delle Cooperative ha lanciato una proposta per la creazione di un Organismo interprofessionale del latte, con a capo dirigenti cooperativi.
Secondo Calzolari la costituzione dell’Oi è un provvedimento fondamentale per ristrutturare un mercato, quello italiano, che si presenta saturo e con scarse prospettive in termini di consumi.
Non basta, però, guardare al contesto nazionale, ci sono alcuni mercati emergenti che rappresentano già adesso opportunità commerciali enormi per le aziende agricole italiane: “L’export crescerà nel prossimo medio e lungo periodo – dichiara Calzolari – grazie alla domanda europea ma soprattutto a quella dei Paesi emergenti, come Cina, Corea del Sud, Indonesia, Nord Africa e Sud America, particolarmente attratta dai nostri formaggi Dop. Per questo la cooperazione si concentrerà anche sulle relazioni con questa domanda dinamica del nostro lattiero-caseario, a fronte di un mercato interno saturo, dove è urgente l’adozione di provvedimenti. Come la costituzione di un’organizzazione interprofessionale tra produzione e distribuzione che dovrà necessariamente passare dalla cooperazione, cui viene conferito circa il 70% del latte prodotto nel nostro Paese”
Un altro progetto in cantiere riguarda l’istituzione di un marchio 100% italiano con il latte prodotto dai soggetti aderente all’OI, che permetterebbe così ai consumatori di conoscere il prodotto made in Italy: “Sarà importante trovare – conclude Calzolari – delle forme di riconoscibilità del prodotto italiano e uscire dalle logiche del sottocosto, che non incentiva i consumi ma mette in seria difficoltà le imprese produttrici e di trasformazione”.

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