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Latte, Agrinsieme: aggregazione e responsabilità per aumentare la competitività

23 Febbraio 20163 min read

Si è svolto oggi a Roma, presso la Biblioteca del Senato, il convegno sulla “sfida della competitività per il latte italiano” promosso da ADM – Associazione Distribuzione Moderna. 

È stata un’occasione per fare il punto della situazione dopo la fine dell’era delle quote latte che ha portato gravi scompensi nel lattiero caseario italiano.
L’Italia fa fatica a reggere la competizione con gli altri paesi europei, in grado questi ultimi di proporre un prodotto di bassa qualità a prezzi contenuti.
latte agrinsiemeUna situazione che ha provocato la chiusura di molte stalle , gettando il comparto in una situazione di crisi pressoché perenne.
C’è più latte sul mercato in Europa e ce ne sarà sempre di più, con un aumento dell’11-13% nei prossimi dieci anni – ha detto Mario Guidi, rappresentante del coordinamento di Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Se coniughiamo questa situazione di mercato a quella della riduzione dei consumi, si comprende come la filiera lattiero-casearia sia davvero a rischio sopravvivenza”.
Non giovano certamente al comparto nostrano i dissidi che sta vivendo in questi mesi la filiera produttiva italiana. Allevatori, industrie di trasformazione e grande distribuzione sono sul punto di vivere un’altra “guerra del latte” quando a fine mese scadrà l’accordo siglato a novembre, con il prezzo del latte portato da 34 a 37 centesimi al litro.

La battaglia tra gli attori della filiera rischia di affossare in maniera definitiva il settore lattiero caseario italiano, facendo il gioco di chi in Europa riesce promuovere prezzi al ribasso.
Siamo i primi ad aspirare alla competitività del mondo allevatoriale e della filiera lattiero -casearia tutta – ha commentato  Guidi -. Ma per raggiungere questo risultato servono aggregazione, autoregolamentazione e rapporti di filiera chiari e rispettosi di tutti gli attori. Il banco di prova sarà la definizione del nuovo prezzo del latte e ci attendiamo da trasformatori e distributori proposte responsabili”.
Le responsabilità, sottolinea Mario Guidi, non gravano però solo sui trasformatori e sulla grande distribuzione, ma sugli stessi allevatori chiamati ad aggregarsi per avere maggiore forza economica e potere contrattuale: “Il mondo allevatoriale deve impegnarsi nell’aggregazione per superare le debolezze strutturali. E Agrinsieme ha ricordato come la più grande associazione delle organizzazioni di produttori (AOP Latte Italia) nata da poco rappresenti meno del 10% del latte italiano; ciò mentre pochi trasformatori gestiscono oltre la metà del mercato”. 

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