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L’Alleanza Cooperative Italiane promuove il nuovo contratto a tutele crescenti

20 Febbraio 20152 min read

Oggi sarà il giorno dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del primo decreto attuativo del Jobs Act.
Dopo mesi di discussioni e di veti incrociati, il Governo darà il via definitivo alla riforma del mercato del lavoro che entrerà in vigore a partire dal 1° Marzo.
Nella giornata odierna verrà approvato in via definitiva il nuovo contratto a tutele crescenti e sarà realizzata un’opera di razionalizzazione delle decine di contratti a tempo indeterminato presenti nel nostro ordinamento.
I prossimi decreti disciplineranno anche gli strumenti di protezione sociale dei lavoratori e le politiche attive del lavoro. Solo alla fine del processo riformatore potremo trarre un bilancio definitivo sul Jobs Act.

downloadIn previsione di questi appuntamenti il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha svolto una serie di incontri con le parti sociali per ascoltare il loro punto di vista ed accogliere alcune delle loro istanze.
A margine di questi tavoli di concertazione è intervenuta anche l’Alleanza Cooperative Italiane, l’associazione di rappresentanza delle cooperative che unisce le principali centrali di committenza (Agci, Confcooperative e Legacoop).
Il presidente Rosario Altieri, attraverso una nota ufficiale, ha espresso il parere dell’Alleanza in merito alla riforma del mercato del lavoro e agli incontri svolti in questi giorni con i vertici dell’esecutivo.

Altieri si è soffermato, in particolare, sul riordino dei contratti lavorativi e sull’introduzione delle tutele crescenti in quanto baricentro dell’intero impianto negoziale del mercato del lavoro: “Condividiamo l’incentivazione del contratto a tempo indeterminato, così come é un obiettivo condivisibile confermare i 36 mesi come periodo di durata massima del contratto a termine”.
L’Allenza, dunque, esprime la propria fiducia verso l’operato del governo e auspica che la maggiore flessibilità all’interno del rapporto di lavoro possa portare ad una crescita dell’occupazione nel breve periodo.
Secondo Altieri, però, bisognerà attuare delle ulteriori modifiche, disciplinando al meglio le differenze tra lavoro autonomo e subordinato.
Quest’ultimo è uno dei punti più discussi del primo decreto attuativo. L’esecutivo sta cercando di trovare una soluzione sui cosiddetti contratti a progetto, impedendo che di fatto siano delle forme di lavoro subordinato “mascherate”.
Una riduzione delle fattispecie contrattuali sarà fondamentale per dare certezza e stabilità all’impianto normativo italiano e per ridurre in maniera sensibile il fenomeno del precariato.

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