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La popolazione europea non cresce più: non succedeva dal 1960

14 Luglio 20162 min read

Quando si parla di crisi demografica, il riferimento non è solo all’Italia ma a tutta l’Europa. 

Nei giorni scorsi abbiamo riportato i dati Istat che mostrano come nel 2015 il saldo tra decessi e nascite sia negativo per 161.791 unità. Una variazione di popolazione-europatale portata non si vedeva addirittura dagli anni della Prima Guerra Mondiale.
La situazione non è migliore nel resto del Vecchio Continente, soprattutto in Germania e nei paesi dell’ex Unione Sovietica.
Come riportato da Eurostat, infatti, nel 2015, per la prima volta dopo il 1960, la popolazione europea è a crescita zero. Nell’anno appena trascorso, infatti, ci sono stati cinque milioni e 200mila morti contro 5 milioni e 90mila parti, con un saldo negativo pari a 135mila unità.
Dal 2008 in poi, fatta eccezione per il 2014, c’è stato un costante calo delle nascite. I paesi con il rendimento peggiore da questo punto di vista, come accennato in precedenza, sono la Germania, l’Italia e molti stati ex sovietici.

Particolarmente interessante è proprio il caso tedesco. La Germania, infatti, dopo il crollo del Muro di Berlino, ha iniziato ad avere una popolazione a crescita zero. Nel 2015, in particolare, ha fatto registrare un saldo negativo di 187mila unità, di gran lunga il peggiore tra i 28 stati dell’Unione Europea.
Dietro alla Germania c’è, però, l’Italia con una differenza tra decessi e nascite di 161mila unità. Male anche paesi come Romania, Bulgaria ed Ungheria.
Mostrano, invece, una crescita Francia e Inghilterra. La prima presenta un saldo positivo 200mila unità, con 800mila parti e 600mila funerali; la seconda si attesta su 777mila nascite e 600mila decessi.
Tra i paesi con un saldo positivo ci sono anche Irlanda, Svezia ed Olanda. Nonostante, però, il crollo delle nascite, l’Europa continua comunque ad aumentare la propria popolazione di oltre due milioni di unità per effetto dei massicci flussi migratori che hanno così limitato l’impatto negativo del crollo demografico e dell’invecchiamento della popolazione.

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