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La crisi del mattone: crollo del mercato immobiliare

22 Giugno 20122 min read

Per voce del nostro esperto di finanza, lo avevamo già scritto qualche tempo addietro. Pertanto, la notizia, in questo periodo generalizzato di crisi, non ci coglie impreparati e potrebbe non fare tanto rumore se non fosse che i dati comunicati dall’Agenzia del Territorio evidenziano il dato peggiore degli ultimi otto anni.

Imercato immobiliaren Italia il mattone è in crisi! Nel primo trimestre 2012 il mercato immobiliare, che comprende case, negozi, uffici, capannoni, registra un segno negativo del 17,8% (il 19,6% nella vendita delle sole abitazioni). Non accadeva dal 2004.

Se consideriamo i dati del terzo trimestre 2011, +1,4%, e del quarto trimestre dello stesso anno, +0,6%, periodi comunque di crisi, è evidente che il mercato immobiliare segna il passo e, per di più, lasciando presagire previsioni negative anche per i prossimi mesi.

E’ tutto il Paese ad esserne coinvolto: da Nord a Sud. La “maglia nera” Palermo, -26,5%, e, a salire, Genova (-21,8%), Firenze (-21,1%), Roma (-20,6%), Bologna (-18,4%), Torino (-18,1%), Milano (-10,7%), Napoli (-9,8%).

Diverse le ragioni e non tutte univocamente accordate secondo l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio e di Confedilizia. Punto d’accordo la congiuntura economica e le conseguenze sul calo del Pil (Prodotto Interno Lordo), l’aumento della disoccupazione, la riduzione delle spese delle famiglie, l’aumento dei tassi d’interesse sui (rari) mutui bancari; in disaccordo sull’Imu.

Mentre per l’Agenzia del territorio non c’è correlazione tra i dati negativi e l’aumento della tassazione degli immobili decisa con il “salva-Italia” del governo Monti, secondo Confedilizia gli effetti di questa imposizione sono già evidenti, disastrosi, tali da generare ulteriori stop al mercato immobiliare.

Resta, infine, ancora un dato da rimarcare. Le banche hanno chiuso i rubinetti e sebbene nel solo mese di maggio c’è stato un live rimbalzo, l’erogazione dei mutui nei primi cinque mesi del 2012 ha registrato un calo del 45%. Dai pochi erogati emerge un atteggiamento piuttosto prudente da parte delle famiglie che prediligono classi di credito più diluite nel tempo (25-30 anni) che consentono rate di importo medio, decisamente più contenute.

E, intanto, i prezzi delle abitazioni scendono. Ma non potendo permettersi di acquistarle, è magra consolazione.

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