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Istat: nel 2014 inflazione allo 0,2%. Ritorno al passato per l’Italia!

15 Gennaio 20152 min read

I dati forniti dall’Istat ci mostrano un quadro completo della situazione italiana in merito al costo dei beni.
Se la congiuntura globale europea non è rosea, quella dell’Italia non è da meno.
I livelli di inflazione raggiunti nell’anno appena trascorso rappresentano, infatti, un minimo storico per il nostro paese.
Il 2014 ha fatto registrare un tasso d’inflazione medio annuo dello 0,2%, addirittura un punto in meno rispetto al 2013 ed in decrescita di circa tre punti percentuale paragonati ai dati del 2012. Una quota del genere non si vedeva addirittura dal 1959.

DENAROMa quali sono le ragioni di un crollo così imponente? L’Istat imputa un livello così basso d’inflazione, innanzitutto al netto calo del costo dei beni energetici. Il prezzo del petrolio è sceso in maniera vertiginosa, fino ad arrivare a quote vicine a quelle raggiunte ai tempi della guerra del Golfo.
Ma non basta solo il crollo delle materie prime per spiegare il processo in corso. Preoccupano, ad esempio, i dati relativi ai beni alimentari, dove nel mese di Dicembre il tasso raggiunge il -0,2%.
La deflazione, giunta alla ribalta sulla scena europea, comincia dunque a colpire anche l’Italia ed interessa un settore fondamentale come quello alimentare. Il comparto in questione fa registrare preoccupanti segnali di “rigidità” da tre anni a questa parte, fornendoci così ulteriori spiegazioni in merito al calo dei prezzi a livello aggregato.

Sempre secondo l’Istat diminuisce anche il costo dei beni d’importazione, ma, cosa ancora più importante, rimane bassa la domanda di consumi da parte delle famiglie. Con ogni probabilità è questo il dato più preoccupante.
Lo conferma anche l’Ocse, secondo la quale i consumi sono sostanzialmente fermi ed incidono in maniera limitata sulla crescita del Pil (+0,1%).
Appare evidente non ci sia un adeguato livello di fiducia nell’economia da parte dei consumatori. Solo rilanciando i consumi, soprattutto quelli alimentari, sarà possibile creare quella spirale virtuosa, che interesserà a stretto giro anche l’inflazione ed il Prodotto interno lordo.

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