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Istat: meno pensionati ed assegni più bassi per i nuovi percettori

3 Dicembre 20152 min read

Negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione del rapporto Ocse Pensions at a Glance 2015, il tema del sistema pensionistico italiano è diventato argomento centrale del dibattito pubblico.
Proprio oggi l’Istat ha fornito ulteriori elementi di analisi, comunicando i dati sui trattamenti pensionistici dei cittadini italiani nel 2014 ed effettuando un confronto con gli anni precedenti.

In base ai dati elaborati dall’Istituto di Statistica, appare evidente come la riforma Fornero abbia avuto degli effetti rilevanti sull’intero sistema.
Le conseguenze più evidente riguardano il numero di pensionati e gli assegni che ricevono i nuovi percettori.
24102014Le persone che hanno iniziato a ricevere una pensione nel 2014 ammontano a 541.982, mentre sono 675.860 i cittadini che nel 2014 hanno smesso di esserne percettori.
In tutto nel 2014 sono 16,3 milioni i pensionati, in calo di 134mila unità rispetto al 2013.
Dal 2011 (anno di approvazione della riforma Fornero) al 2014, il numero di pensionati è diminuito di 400.000 persone, passando dai 16.669.000 del 2011 e i 16.259.000 del 2014.
L’innalzamento dell’età pensionabile ha certamente contribuito al netto calo dei percettori di assegno pensionistico.
Anche l’entità delle pensioni è cambiata profondamente per effetto del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Il reddito medio dei nuovi pensionati, dato dalla somma di più prestazioni, è di 13.965 euro e risulta nettamente inferiore rispetto a quello dei cessati (15.356). In generale c’è un appiattimento verso il basso degli assegni: il 40,3% dei pensionati percepisce una pensione inferiore a 1.000 euro, mentre più dell’80% riceve un assegno inferiore ai 2.000 euro.
Nonostante, però, la riduzione del numero dei pensionati e la diminuzione del valore dei loro redditi, la spesa per le pensioni continua incredibilmente ad aumentare, superando nel 2014 i 277 miliardi di euro e facendo registrare una variazione positiva sul 2013 dell’1,6%.
Al calo del reddito medio dei nuovi pensionati, corrisponde, infatti, una crescita del 2,1% dell’importo medio annuo delle pensioni, che si attesta sui 11.943 euro.

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