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Istat: dopo mesi di segno meno il Pil italiano torna a crescere

13 Maggio 20152 min read

L’Italia torna ad intraprendere la strada della crescita. Lo dicono i dati dell’Istat relativi al Pil italiano nei primi tre mesi del 2015. Dopo messi di recessione, il Prodotto Interno Lordo è tornato a vedere il segno più.

In base alle elaborazioni dell’Istituto di Statistica, l’Italia fa registrare una crescita rispetto al precedente trimestre dello 0,3%. Una variazione positiva così sostenuta non si vedeva addirittura da 4 anni, segno evidente che la ripresa sta realmente iniziando.
I dati positivi trovano riscontro anche su base annua, ovvero confrontando il valore del Pil del primi tre mesi del 2014 con quelli del primo trimestre del 2015. Secondo Istat, infatti, il Prodotto Interno Lordo è risultato invariato su base tendenziale dopo ben tredici trimestri consecutivi di segno meno. Dal 2011 in avanti il nostro paese ha sempre visto perdere punti percentuale in materia di ricchezza prodotta, colpa di una crisi che colpito in maniera durissima tutte le attività produttive ed ha avuto delle inevitabili ripercussioni su altri macro-indicatori, come quelli relativi al mondo del lavoro.

pil italiaLe elaborazioni dell’Istat hanno superato persino le aspettative degli economisti. Le previsioni di Intesa San Paolo, ad esempio, davano il Pil in crescita dello 0,1% su base congiunturale ed in perdita dello 0,2% su base annua.
Questo rovesciamento delle tendenze recenti, comunica l’Istat, «è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dell’industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi».
C’è in generale una crescita della domanda interna dopo mesi in cui l’Italia ha fatto affidamento principalmente sull’export e sulla domanda estera. La variazione positiva dei consumi porterà nei prossimi due anni ad una crescita ancora più cospicua del Pil.
Le previsioni del Governo, riportate nei giorni scorsi nel Def e condivise dall’Istat, danno un Prodotto Interno Lordo in aumento dello 0,7% nel 2015 e poi +1,4% nel 2016 e +1,5% nel 2017.
La tendenza positiva dovrebbe riguardare anche l’Eurozona. La svalutazione dell’Euro ed il conseguente rilancio dell’export e gli effetti della politica espansiva della Bce dovrebbero portare il Pil a crescere dello 0,4% su base trimestrale.
La “migliore primavera degli ultimi anni”, come annunciato dalla Commissione nei giorni scorsi, sembra essere, dunque, una realtà concreta e non solo parole di flebile speranza per i cittadini dell’Unione Europea.

 

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