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Istat: disoccupazione in calo nel mese di gennaio, ma è record negativo per il 2014!

2 Marzo 20153 min read

Arrivano luci e ombre dal mercato del lavoro. In attesa di valutare gli effetti del Jobs Act, l’Istat rilascia le informazioni relative al mese di gennaio e all’anno 2014.
Anche se il mondo del lavoro “non mostra chiari segnali di un’inversione di tendenza rispetto a quanto osservato negli scorsi mesi”, ci sono comunque molti spunti interessanti da valutare con attenzione.

istatI segnali positivi arrivano dalle elaborazioni relative al mese di gennaio. Molti economisti si sarebbero aspettati un leggero aumento del tasso di disoccupazione dopo la diminuzione fatta registrare a dicembre.
In realtà i dati forniti da Istat hanno rivelato una piacevole sorpresa. A gennaio, infatti, il tasso di disoccupazione è sceso ulteriormente attestandosi al 12,6%, in calo dello 0,3% rispetto al mese precedente.
Il livello fatto registrare nel primo mese dell’anno 2015 corrisponde esattamente a quello di dodici mesi fa.
Analizzando i dati nel dettaglio, notiamo una leggere crescita del numero di occupati, che ammontano in totale a 22 milioni di 320 milioni. Se sommiamo i dati di dicembre e quelli di gennaio, otteniamo 104 mila nuovi posti di lavoro.
Numeri sicuramente incoraggianti se consideriamo che ci troviamo in pieno di periodo di recessione e che il periodo di riferimento è piuttosto ristretto.
Anche la quantità di disoccupati è in diminuzione, visto che il numero di italiani senza lavoro è di 3 milioni e 221 mila, -0,6% rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda, invece, i giovani tra i 15 ed i 24 anni, il tasso di disoccupazione nel mese di gennaio è al 42,7%, il livello minimo da 17 mesi a questa partita.

Le notizie positive, però, finiscono qui. L’Istat ha stilato anche il bilancio complessivo per l’anno 2014.
Il tasso di disoccupazione nel 2014 è stato del 12,7%, in assoluto si tratta del record negativo da quando questo indicatore è calcolabile, ovvero dal 1977 in poi.
Preoccupano soprattutto i dati sul Mezzogiorno e sui giovani. Nelle zone meridionali del paese, infatti, la disoccupazione tocca picchi superiori al 20%. Se restringiamo l’analisi alle giovani donne del Sud, il tasso di disoccupazione raggiunge l’incredibile cifra del 58,8%.
Un numero esorbitante che si accompagna a quello della disoccupazione giovanile, attestata al 42,7% ed in crescita di 2,6 punti percentuale rispetto al 2013.
Proiettando lo sguardo verso il futuro, le previsioni degli esperti del settore danno un mondo del lavoro relativamente stabile nel 2015 ed un tasso di disoccupazione finalmente in calo solo a partire dal 2016.
Certamente è difficile valutare con precisione quali saranno gli effetti di fattori interni, come il Jobs Act, e di quelli esterni, quali la svalutazione dell’Euro ed i possibili cambiamenti normativi proposti dalla nuova Commissione europea.
Qualche segnale di ripresa è riscontrabile (export, Pil, disoccupazione), ma l’uscita dal periodo di recessione appare ancora piuttosto lontana.

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