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Istat: brutte notizie per il mondo del lavoro. Torna a crescere il tasso di disoccupazione

31 Marzo 20153 min read

Una settimana di buone notizie spazzata via in un colpo solo.
Le nuove elaborazioni dell’Istat, relative al mondo del lavoro, sono un vero e proprio un boccone amaro per l’Italia.
Dopo due mesi in cui il tasso di disoccupazione è sceso, lasciando presagire ad un ulteriore calo nei mesi seguenti, febbraio porta con sé un andamento opposto.
Secondo i dati riportati dall’istituto di statistica, infatti, sono tornati a crescere il numero di disoccupati ed il tasso di disoccupazione, mentre è diminuita la quota di occupati.
Si tratta di numeri negativi, sia su base mensile che annua. Ma analizziamoli con precisione.

Nel mese di febbraio 2015 il numero di occupati è diminuito dello 0,2% (-44 mila occupati); il tasso di occupazione si attesta, invece, al 55,7%, con una variazione negativa su base mensile dello 0,1%.
I dati che colpiscono maggiormente, però, riguardano la disoccupazione. Rispetto al mese scorso sono aumentati i disoccupati (+23mila) e soprattutto è cresciuto il tasso di disoccupazione, giunto al 12,7% (+0,1% rispetto a gennaio).
C’è, dunque, un’inversione di tendenza nel confronto con dicembre e gennaio, quando i valori congiunturali avevano fatto registrare una netta diminuzione del tasso di disoccupazione.

caschetto lavoroIl confronto diventa ancora più impietoso quando paragoniamo i dati attuali con quelli di dodici mesi fa. In questo caso il tasso di disoccupazione è cresciuto di 0,3 punti percentuale, con un aumento del numero di disoccupati di 67mila unità.
Preoccupa soprattutto la crescita della disoccupazione giovanile. In base alle elaborazioni dell’Istat, infatti, “gli occupati 15-24enni diminuiscono del 3,8% rispetto al mese precedente (-34 mila). Il tasso di occupazione giovanile, cala di 0,6 punti percentuali, portandosi al 14,6%”.
Il tasso di disoccupazione giovanile è addirittura al 42,6%, in aumento dell’1,3% su base mensile e dello 0,1% su base annua.
Per poter effettuare delle analisi più chiare, l’Istat riporta anche i dati in termini trimestrali, mostrando dunque delle elaborazioni meno soggette a variazioni di brevissimo periodo.
Se prendiamo in considerazione, ad esempio, il trimestre dicembre-febbraio notiamo una diminuzione del tasso di disoccupazione di 0,4 punti percentuale rispetto ai tre mesi precedenti.
Questo risultato, però, è quasi totalmente ascrivibile al contemporaneo aumento del tasso di inattività (+0,3%), che era stato del resto la principale causa della decrescita del tasso di disoccupazione nel mese di dicembre.
I dati offerti in questi giorni dal ministro Poletti, dunque, non trovano riscontro con i macro-aggregati riportati dall’Istat, anche se va sottolineato come i risultati descritti dal ministro del Lavoro fossero circoscritti agli effetti delle detrazioni fiscali della Legge di Stabilità e alla conseguente stipula di nuovi contratti a tempo indeterminato.
Certamente, però, ci saremmo aspettati dei numeri diversi o quantomeno il mantenimento del trend positivo degli ultimi mesi, cosa che di fatto non è avvenuta.

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