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Istat: 4,5 milioni i poveri in Italia

14 Luglio 20163 min read

Sono 4 milioni e 598 mila i poveri in Italia nel 2015. Si tratta del numero più alto fatto registrare dal nostro Paese dal 2005. 

Da tempo si parla di un intervento sulla povertà e l’inclusione sociale per arginare un problema che si è aggravato durante la crisi. Il ministro Poletti ha alleanza contro la povertàannunciato recentemente un piano per contrastare l’indigenza attraverso un investimento da oltre 1 miliardo di euro. Da settembre le regioni potranno accedere alle risorse messe a disposizione dall’esecutivo e intraprendere percorsi di politiche attive per il lavoro per chi ne farà richiesta.
Alla luce dei dati pubblicati dall’Istat appare ancora più impellente intervenire in tal senso, spostandosi da una logica meramente assistenziale ad una inclusiva. Se analizziamo le elaborazioni dell’Istituto di Statistica notiamo, però, come non ci siano variazioni significative dell’incidenza della povertà assoluta delle famiglie sul numero di persone residenti in Italia.
Sono 1 milione e 582 mila le famiglie in condizione di povertà assoluta, corrispondenti al 6,1% delle famiglie residenti in Italia nel 2015 contro il 5,7% del 2014 e 6,3% del 2013.
C’è, invece, una maggiore crescita dell’incidenza della povertà per quanto riguarda i singoli individui: siamo passati, infatti, dal 6,8% del 2014 al 7,6% del 2015.

Ma chi ha avuto la peggio nell’ultimo anno? Secondo l’Istat l’aumento della condizione di povertà assoluta è maggiore tra le famiglie con 4 componenti (da 6,7 del 2014 a 9,5%), soprattutto coppie con 2 figli (da 5,9 a 8,6%) e tra le famiglie di soli stranieri (da 23,4 a 28,3%). Per quanto riguarda, invece, le aree geografiche, cresce l’incidenza dei poveri al Nord (da 4,2% a 5,0% tra le famiglie e dal 5,7% a 6,7% tra le persone) e nelle aree metropolitane (da 5,3% a 7,2%).
In termini assoluti, invece, l’incidenza più alta spetta ancora al Mezzogiorno, dove la percentuale di famiglie povere sul totale della popolazione è ancora del 9,1%.
Un aspetto interessante delle elaborazioni dell’Istat è la crescita della povertà tra i nuclei familiari con la persona di riferimento occupata (da 5,2% del 2014 a 6,1% del 2015). Questo vuol dire che nonostante ci sia un innegabile miglioramento del mercato del lavoro in termini di occupati,rimane scarsa la tutela del reddito che porta molte famiglie, specie le più numerose, a versare in condizioni di povertà assoluta.
Per avere un’idea più chiara, infine, di quale sia la soglia di povertà assoluta, l’Istat ci dice che per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà assoluta è pari a 819,13 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 734,74 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 552,39 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno. Per una famiglia di 4 componenti, invece, che vive in un’area metropolitana la soglia è di 1.698,22 euro per il Nord, 1.598,34 per il Centro e 1.328,79 per il Sud.

 

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