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In vent’anni, forte accelerazione delle spese per l’auto

5 Settembre 20123 min read

Spese auto in aumento negli ultimi venti anniQuanto consuma quest’auto”? “Dipende signora… dal peso del piede destro sull’acceleratore”.

Ricordo molto bene questa comunicazione avvenuta tra una giovane acquirente e il titolare di una concessionaria d’auto non più di una decina d’anni addietro. Come ricordo il gesto del concessionario a rappresentare lo schiacciamento dell’acceleratore e, con il dito indice, l’astina del livello di carburante in movimento verso sinistra.

A quel tempo, lontani dalla crisi e con i costi della benzina già gonfi di accise ma ancora tollerabili, la domanda era una sorta di rito: un fraseggio tendente a fare rapidamente due conti sulle spese d’esercizio per la nuova vettura.

In dieci anni lo scenario è notevolmente mutato. Quella stessa signora, anche se ancora in possesso di quella stessa auto, per mantenerla, spende oggi – rispetto a dieci anni fa – una cifra più che raddoppiata! Colpa dei carburanti soprattutto (+44%) ma anche, e non trascurabili, per le maggiori spese di assicurazioni (17%), manutenzione ordinaria (+18%), tasse automobilistiche (poco meno del 6%) e il restante 15% per pneumatici, lubrificanti, pedaggi, parcheggi.

I calcoli sono stati fatti a cura del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti (2010-2011), recentemente resi noti, che ha messo in evidenza l’escalation delle spese sostenute in Italia dai possessori delle quattro ruote.

E ce n’eravamo accorti. Basta il riferimento alla crescita vertiginosa dei costi del carburante avvenuti negli ultimi mesi e, in poche settimane, in questa stessa ultima estate. Una volta la differenza la marcava la scelta della benzina o del gasolio: oggi entrambe le forme di alimentazione, non solo hanno prezzi praticamente equivalenti, quanto entrambi hanno raggiunto costi alla portata di pochi automobilisti pur sapendo che all’auto non rinuncia proprio nessuno. A costo di dover tagliare qualche altra spesa.

Ai carburanti fanno eco le spese per la manutenzione e riparazione ordinaria, aumentate del 128% ca.), e – manco a dirlo – delle assicurazioni (Rc auto) cresciute del 202,5%. E, anche se il dato ufficiale sarà disponibile solo tra qualche mese, il 2012 batterà certamente il record stabilito nel 2008 quando, per mantenere un’auto, i costi sfondarono il tetto dei 104 miliardi di euro (ed allora la benzina costava 1,5 euro al litro).

Che sia il caso, almeno per il costo carburanti, il ritorno ad un unico prezzo valido per ogni parte d’Italia? La palla passa al Governo. Il federalismo, in questo caso, può attendere.

Ps: la signora in questione era, ed è, mia moglie. L’auto l’ha cambiata ma, per quanto “risparmiosa”, le spese in famiglia sono comunque aumentate!

 

 

 

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