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Impact investing: opportunità per abitare cooperativo e coop di comunità

10 Marzo 20233 min read

«La finanza di impatto ha oramai la forza di un’onda inarrestabile, nel mondo ci sono 2 trilioni di dollari pronti a sostenere iniziative che abbiano un significativo impatto sociale e ambientale sulla vita delle persone. Fondi disposti a investire in un modello di impresa con valori e capacità che sono nel dna della cooperazione. A voi il compito di cogliere questa grandissima e unica opportunità». Così Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation ha aperto il suo intervento ai lavori del consiglio nazionale di Confcooperative Habitat interamente dedicati al social impact economy.  

«Noi cooperatori – ha sottolineato Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat – siamo generatori di sviluppo sociale, facciamo impresa partendo dai bisogni delle persone. La nostra capacità di leggerli e di organizzare risposte è un modello che genera cambiamento, crescita economica sostenibile sia dal punto di vista ambientale e sociale. Per questo abbiamo sentito la necessità di confrontarci con chi conosce l’impact economy per capire quali spazi ci possono essere per la cooperazione e soprattutto come la cooperazione deve organizzarsi per essere in grado di cogliere questa opportunità». 

«Puntare sui servizi legati alla sfida del cambiamento climatico e della transizione ecologica – ha aggiunto Stefano Preglio, professore di economia all’Università Cattolica e presidente di Deloitte Climate & Sustainability – è fondamentale per molte imprese per competere e superare tutti i rischi economici, sociali e d’immagine che una transizione errata o, ancora peggio, pratiche di greenwashing possono comportare. L’abitare è senza dubbio uno degli ambiti in cui .è possibile realizzare interventi che migliorino concretamente la vita delle persone».

Le aziende possono promuovere una transizione organica e devono puntare su una seria pianificazione. Interessante è il fatto che a tal proposito questo stia stimolando una trasformazione anche nei servizi consulenziali e di sostegno alle imprese. 

E a proposito del rapporto tra cooperazione e finanza Carlo Napoleoni, responsabile divisione Impresa di Iccrea Banca, ha ricordato come «Questi due elementi siano costitutivi del modello di impresa e del modo di essere ‘banca di credito cooperativo’ in quanto le BCC, e con loro le strutture centrali del Gruppo BCC Iccrea, da tempo sono impegnate nella definizione di strumenti per misurare l’impatto della finanza cooperativa e oggi, con particolare energia, implementano strategie secondo parametri ESG».

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Rocco Sicoli

Dopo anni passati tra la scrivania e il laboratorio, come redattore di riviste del settore ICT, ho deciso di tornare alla mia più grande passione: la comunicazione. Dal 2009 mi occupo di comunicazione politica sul campo, diventando campaign manager di una sfida molto ardua, radicare un nuovo soggetto fuori dagli schieramenti classici in una terra difficile come la Calabria. Studio le reti di influenza sociale e la creazione di nuovi immaginari. Credo nell'analizzare il contesto e nel trattare ogni scelta come qualcosa di matematico. Sono un cooperatore e dall'8 marzo 2016 ricopro la carica di Vice-Presidente di Confcooperative Calabria.

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