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Il Parlamento europeo boccia l’etichetta a semaforo

12 Aprile 20162 min read

Con 402 voti a favore, 285 contrari e 22 astensioni, il Parlamento chiede di rimettere in discussione i cosiddetti “profili nutrizionali” alla base dell’etichetta a semaforo. 

Si tratta del sistema di etichettatura dei prodotti alimentari, adottato dal 95% dei grandi distributori britannici, che pone dei bollini di colore rosso, giallo e verde etichetta semaforosull’etichetta dei prodotti in base al contenuto di grassi, grassi saturi, sale o zuccheri e non sulla quantità effettivamente consumata.
Questo sistema ha penalizzato fortemente le specialità sane e di qualità come quella della dieta mediterranea, avvantaggiando di converso bevande senza contenuti di grasso.
Per rendere un’idea del danno effettuato ai prodotti del Made in Italy, basta analizzare i dati del Prosciutto di Parma sottoposto al bollino, che nel periodo compreso tra maggio e luglio 2015 ha perso oltre 80 punti percentuali in termini di vendite contro la variazione positiva 40% dell’omonimo prodotto senza bollino.
Il sistema di etichetta a semaforo ha portato, secondo il Parlamento, dei gravi problemi di concorrenza senza garantire una corretta informazione sulle proprietà dei prodotti ai consumatori.

Per questo motivo Strasburgo esorta la Commissione europea a “a riesaminare la base scientifica, l’utilità e la fattibilità di tale regolamento, nonché eventualmente a eliminare il concetto di profili nutrizionali“, con l’obiettivo “di assicurare la veridicità delle informazioni e indicazioni specifiche su grassi, zuccheri e sale”.
Il Ministro Martina ha commentato con soddisfazione la decisione del Pe: “Il voto di oggi in Parlamento europeo è un successo che l’Italia ha costruito facendo squadra. Abbiamo unito le filiere produttive, quelle agricole e collaborato costantemente con i nostri parlamentari, a partire da Paolo De Castro. Ora ci aspettiamo che la Commissione Ue faccia un salto di qualità concreto su questo piano. Lo dobbiamo soprattutto ai consumatori, che vengono tratti in inganno da questi sistemi basati su criteri discutibili. Non è ammissibile che le nostre aziende che lavorano sulla qualità e producono alcuni dei prodotti cardine della dieta mediterranea vengano penalizzate, mentre invece le bibite gassate light ricevono il bollino verde. L’Italia andrà avanti con determinazione”.

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