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Il crollo delle testate online, con un’eccezione…

14 Aprile 20162 min read

La crisi dei quotidiani cartacei è l’ovvia conseguenza dell’espansione del web e delle potenzialità dei news aggregator. 

Internet ha ampliato in maniera esponenziale la quantità delle fonti di informazione (spesso a discapito della qualità), togliendo di fatto il monopolio audiweb-datidell’informazione ad alcune testate storiche.
Gli ultimi dati pubblicati da Audiweb mostrano come le difficoltà dei grandi publisher siano sempre più accentuate. Le elaborazioni prendono in considerazione il mese di febbraio 2016 e permettono di effettuare un confronto su base annua, dal quale emerge in tutta la sua intensità il crollo del numero di visitatori, di pagine viste e di tempo medio trascorso sul sito dagli utenti delle testate online più conosciute, con un’importante eccezione.

Tra i primi dieci siti di informazione italiani, quello che fa registrare il crollo più fragoroso è Il Messaggero che rispetto a febbraio 2015 perde addirittura 41 punti percentuali in termini di visitatori unici. Sette testate su dieci, in particolare, mostrano una flessione su base annua.
Il Corriere della Sera, ad esempio, fa registrare una variazione negativa del 18,2%, la Gazzetta dello Sport perde 17 punti percentuali, l’Ansa il 22,4%, Blogo il 30%, TgCom24 il 28,4%.
Bene, invece, Repubblica che mostra un numero di utenti unici simile a quello dell’anno precedente e Citinews che guadagna il 3,2%.
Stupisce, invece, in positivo il rendimento de La Stampa, vero e proprio leader in Italia in materia di news online.
Il quotidiano torinese, infatti, aumenta il numero di visitatori unici del 29,4%; exploit de La Stampa anche in termini di pagine viste dove presenta una variazione positiva su base annua del 39,9%.
Tutte le altre nove principali testate online presentano un crollo sotto questo aspetto. Il Corriere della Sera, ad esempio, perde il 39,5% e la Gazzetta il 33,7%; Repubblica, invece, limita le perdite al 5,3%.

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