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Il 42% delle imprese italiane sceglie la green economy

27 Ottobre 20152 min read

Che importanza ha la variabile ambientale nella produzione di beni e servizi delle imprese italiane?
La prima relazione in Italia sulla green economy, elaborata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, evidenzia come nel nostro paese esista un’attenzione maggiore verso le tematiche ambientali da parte delle realtà aziendali.

Secondo questa indagine, il 42% delle imprese italiane sta orientando la proprio produzione verso un minore impatto ambientale, riducendo, ad esempio, l’emissione di sostanze tossiche.
Per la precisione il 27,5% delle aziende italiane viene definito “core green“, ovvero sono nate mettendo i valori ecologici al centro della propria attività. La maggior parte delle imprese “core green” si trova nel campo dell’agricoltura (40,6%), seguite dall’edilizia (38,8%) e dall’industria (35,4%).
Il 14,5% delle imprese italiane, invece, è “go green“. Con questa dizione si intendono le realtà aziendali che nel corso del tempo hanno fornito una maggiore attenzione verso le tematiche ambientali. In questa categoria, la percentuale più alta è rappresentata dall’industria (25,8%), seguita dal commercio (16,7%), agricoltura (15,5%) ed edilizia (12,6%).
C’è, dunque, in generale una maggiore sensibilità verso i temi ambientali, un’attenzione che sembra essere più forte tra i cittadini, le imprese ed il Terzo Settore rispetto alle istituzioni, dove ambiente e risparmio energetico hanno ancora un ruolo marginale.
L’esempio migliore della relativa centralità dell’ambiente è dato dalla scarsa programmazione sugli incentivi per le fonti rinnovabili. Ogni anno assistiamo a continui ripensamenti che sconsigliano gli imprenditori dall’investire in questo settore.
Non è un caso che nel 2014, gli investimenti in fonti rinnovabili si siano ridotti del 71% per effetto della disposizione che ha sancito il taglio retroattivo degli incentivi. Gli ambiti che hanno subito i maggiori contraccolpi sono stati quelli del fotovoltaico e dell’eolico.
Solo effettuando una programmazione reale in tema di produzione a basso impatto ambientale, l’Italia potrà diventare all’avanguardia nel campo della green economy, senza affidarsi solamente all’iniziativa di pochi imprenditori e cooperatori innovativi.

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