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I giovani avranno ancora la pensione? meglio correre ai ripari

24 Ottobre 20122 min read

pensione e giovaniLa prima riforma del governo Monti è stata la riforma delle pensioni inserita nel decreto “Salva Italia” del dicembre scorso.

Riferiscono le cronache che a margine dei lavori, Mario Monti abbia fatto fatica a convincere Sarkozy che la riforma fosse stata già approvata senza aver prodotto sommovimenti sociali.

In effetti, le misure contenute nel decreto possono essere riassunte nella spinta a lavorare più a lungo, disincentivando il ricorso alla pensione di anzianità (anomalia tipicamente italiana), a fronte, però, di un assegno pensionistico più pesante.

D’altra parte in Italia la spesa pensionistica incide per il 14 % del Pil (fonte: OCSE) e le aspettative di vita dopo i 65 anni per uomini e donne nel periodo 2045/2050 sarà rispettivamente di 20,5 anni per gli uomini e 25,1 anni per le donne (fonte: Nazioni Unite 2008). Ecco anche il motivo di equiparazione dell’età pensionabile sia per gli uomini che per le donne.

Ma la domanda che ci dovremmo porre tutti è la seguente: a quanto ammonterà il mio assegno pensionistico? Non è una domanda banale e lo testimonia il fatto che sulla base di uno studio di Accenture (pubblicato in un articolo da Plus del Sole 24 ore il 6 ottobre 2012), l’84% degli intervistati in Italia sono preoccupati per il futuro e il 60% afferma di non aver mai ricevuto un preventivo su cosa fare per puntare ad una pensione dignitosa.

Insomma, si ha sete di consulenza previdenziale, ma in pochi compiono delle azioni concrete e la prima azione da compiere, sarebbe quella di effettuare un check-up previdenziale per conoscere, con buona approssimazione, il proprio futuro assegno pensionistico.

Ci si può rivolgere ad una banca, ad una compagnia d’assicurazione, ad un Patronato, ai siti internet; l’importante è muoversi. Il futuro, cioè la pensione e più vicina di quanto possa sembrare e bisogna provvedere per tempo alle scelte pensionistiche.

Conosciuto il futuro assegno pensionistico, spetta poi ad ognuno la scelta su come, eventualmente, integrarlo: fondo pensione chiuso o aperto, Fip, Polizza Vita, Pac, Titoli di Stato, mattone. L’importante è essere consapevoli delle proprie scelte, e soprattutto non procrastinarle. Rinviare le scelte sulla propria pensione potrebbe costare molto caro e cioè dover poi risparmiare e versare somme più elevate in minor tempo.

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