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Gardini: vogliamo rappresentare le cooperative vere, non ci interessano i numeri

8 Marzo 20163 min read

Si è svolta oggi, a Catanzaro, l’assemblea regionale di Confcooperative Calabria, nel corso della quale sono stati rinnovati gli organi direttivi dell’organizzazione di rappresentanza. 

L’assemblea ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, del vice direttore di Confcooperative Fabiola Di Loreto, del presidente di Confcooperative Calabria, Camillo Nola e del direttore di Confcooperative Calabria, Vincenzo Canè.
gardini confcooperative calabriaL’iniziativa è stata un’opportunità per trarre un bilancio dell’operato dell’associazione regionale nell’ultimo anno e mezzo e per affrontare alcuni temi di estrema attualità per l’universo cooperativo.
Il presidente Gardini, in particolare, nel discorso di chiusura dell’assemblea, ha dettato le linee guida del futuro di Confcooperative, nell’ottica della prossima formazione dell’Alleanza delle Cooperative: “Non vogliamo essere un pallottoliere – dice Gardini – Non ci interessano i numeri, vogliamo essere l’organizzazione di rappresentanza delle cooperative vere. 
Noi siamo un’organizzazione autonoma, che non vuole ricevere soldi dalla politicha e che dice e testimonia quello che pensa“.

Come sottolineato più volte dal presidente della centrale di rappresentanza, Confcooperative vuole proporre un modello rinnovato, un’organizzazione più efficiente che veicoli innovazione.
Per raggiungere questo obiettivo non ci può essere spazio per quelle coop che sfruttano la forma giuridica cooperativa per portare avanti interessi di carattere personale. La “tolleranza zero” sarà la parola chiave del prossimo futuro dell’Alleanza.
Gardini spende, inoltre, delle parole positive per il nuovo Codice degli appalti, una misura che è il frutto di un lungo confronto con il ministro Delrio e il presidente dell’Anac Cantone.
Secondo il vertice di Confcooperative, le nuove regole premiano l’innovazione e la qualità, consentendo alla parte sana della cooperazione di emergere e di produrre lavoro e sviluppo per il territorio.

Un aspetto centrale del discorso di Gardini interessa ovviamente l’agroalimentare, vero e proprio pilastro dell’economia calabrese.
maurizio gardini confcooperativeNon vogliamo più chiamarla agricoltura – afferma il presidente di Confcooperative – noi siamo l’agroalimentare del Paese, il futuro dello sviluppo. Dobbiamo, però, far capire meglio, comunicando, che il Made in Italy è un valore inestimabile, ma c’è bisogno di risorse. In tal senso sono orgoglioso del progetto sull’internazionalizzazione, inserito nella Legge di Stabilità: sono convinto che darà risposte. Deve finire il tempo dei finanziamenti a pioggia ed iniziare quello degli investimenti per creare un sistema funzionale e competitivo“.
La parte conclusiva del suo discorso, Gardini la riserva alla riforma del credito cooperativo, un provvedimento che Confcooperative ha avversato in tutte le sedi e che si auspica possa essere modificato in Parlamento: “Senza banche non c’è possibilità di fare attività economica – conclude Gardini – Abbiamo bisogno di banche del Paese e non di banche per il Paese. Le Bcc sono un patrimonio, una storia, una parte integrante delle comunità in cui operano. Per questo sono fiducioso che il Parlamento non assecondi quello scippo generazionale rappresentato dalla norma sul way-out”.

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