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Gardini: nelle cooperative 60% di occupazione femminile

7 Marzo 20162 min read

Alla vigilia della festa delle donne, il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, esprime la propria preoccupazione sulla parità di genere nel mercato del lavoro italiano, sottolineando, di converso, gli importanti risultati raggiunti in tal senso dal mondo della cooperazione. 

«Negli ultimi 10 anni – ha dichiarato Gardini – l’occupazione femminile In Italia é salita dello 0,9%, nella UE solo Malta fa peggio di noi. Una donna su quattro, vale a dire 2 milioni di potenziali lavoratrici non cercano lavoro per motivi familiari, quali assistenza ai figli o agli anziani. Il tasso di occupazione delle mamme italiane è pari al 54%, mentre la media OCSE è del 66%. È evidente che vadano valorizzate le politiche di conciliazione vita – lavoro»
donne-cooperativeRecentemente il Rapporto “Gender Equality Index 2013” ha messo in luce quali sono gli aspetti da migliorare in materia di parità di genere e quali, invece, garantiscono all’Italia dei buoni risultati a livello europeo.
Il nostro Paese presenta dei livelli retributivi tutto sommato omogenei tra uomo e donna, con differenze di salario che si attestano tra il 5% ed il 6%. Bene anche la rappresentanza femminile nel parlamento italiano, dove con il 31% l’Italia si trova sopra la media europea.
Male, invece, in relazione alla presenza di donne nei ruoli apicali delle aziende e delle istituzioni: il 18,6% di accesso delle donne agli incarichi di potere rappresenta uno degli score più bassi a livello europeo.

La cooperazione, da questo punto di vista, può essere considerata un’eccezione, garantendo alle donne posizioni di vertice nelle compagini societarie: «La cooperativa è tra le forme societarie – sottolinea con orgoglio Gardini – quella che registra il maggior numero di donne nelle posizioni apicali: il 23,6% contro il 16% delle società di capitali e di persone. La percentuale sale al 26% se si considerano, oltre alle posizioni apicali, i ruoli ricoperti negli organi di gestione e controllo delle cooperative. Dal 2005 al 2014 i soci in rosa, nelle imprese di Confcooperative, – conclude Gardini –  sono salite dal 37 al 41%, ancora più significativa la presenza tra gli occupati dove, nello stesso periodo, le donne sono passate dal 57 al 61%»

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