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Gardini (Confcooperative): Combattiamo la povertà con l’educazione al consumo e lo sviluppo sostenibile

3 Febbraio 20153 min read

Il mondo delle cooperative può offrire tante risorse anche ai paesi in via di sviluppo.
È questa la convinzione dell’Alleanza delle cooperative italiane, presente all’incontro “Private Sector for Development: opportunità e impegno delle Cooperative Italiane nella Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo”.
Il modello di democrazia economica portato avanti dalle imprese sociali può essere uno strumento di crescita per i tanti paesi del mondo che ancora devono combattere con la fame e la povertà.

confcooperativeI principi fondanti delle cooperative sono lontani dalle logiche egoistiche delle multinazionali, che non hanno fatto altro che acuire il gap tra mondo occidentale e Terzo Mondo.
Risulta quanto mai necessario un modello economico diverso, più vicino alle esigenze e ai valori delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
L’impresa cooperativa, grazie ai valori di mutualità, solidarietà e radicamento nel territorio, può rappresentare un esempio per i Paesi partner” dichiara Rosario Altieri presidente dell’Alleanza delle Cooperative italiane “la Cooperazione italiana, si candida a svolgere un ruolo determinante nell’elaborazione e nella realizzazione di progetti di sviluppo dei Paesi più poveri al fine di garantire alle popolazioni del mondo intero, non solo il diritto alla sopravvivenza, ma quello ad una vita che riconosca e salvi, appunto, la dignità della persona”. 

Diritto alla vita e alla dignità umana, due principi fondanti di tutte la costituzioni mondiali, ma spesso calpestati per ragioni di natura prettamente politica ed economica. Come sottolinea Gardini, presidente di Confcooperative, le imprese non riescono più a soddisfare il fabbisogno alimentare di queste popolazioni.
Un divario tra domanda e offerta che cresce di circa il 2% ogni anno. Il mondo, dunque, diventa sempre più povero, come dimostrano le recenti elaborazioni che prevedono un 2016 con l’1% della popolazione mondiale più ricca del restante 99%.
E allora come risolvere questo problema? Gardini trova delle risposte in un utilizzo più parsimonioso delle risorse a disposizione: “Non solo dobbiamo produrre di più, attraverso criteri di sostenibilità ambientale, ma abbiamo bisogno di un’educazione al consumo che aiuti a evitare gli sprechi. A Expo, dove l’Italia offrirà al mondo la sua visione, vogliamo rappresentare un modello di sviluppo sostenibile per l’ambiente, le persone e le aziende agricole, in una prospettiva complessiva che veda la persona al centro del modello”.
L’uomo, dunque, prima di tutto. Lo spirito cooperativo può rappresentare, da questo punto di vista, la soluzione migliore: perchè cooperare significa aiutarsi a vicenda e sacrificare una parte di sè in nome delle esigenze altrui.

 

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