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Gardini (Confcooperative): chi delinque danneggia le cooperative che lavorano per la comunità!

22 Dicembre 20142 min read

Dopo le parole di Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop, arrivano anche quelle di Maurizio Gardini, vertice di Confcooperative. Il bersaglio sono le “false” cooperative e tutte quelle imprese sociali che delinquono, gettando fango sul mondo cooperativo. Gardini non ci sta e attacca senza giri di parole: “Chi fa impresa attraverso il malaffare e la corruzione e sottrae risorse alla collettività non è un imprenditore, né tanto meno un cooperatore, ma solo un criminale. Questi presunti imprenditori non li vogliamo, non li rappresentiamo, li combattiamo”.

confcooperativeParole di condanna, che esprimono anche un disagio forte. Le cooperative italiane stanno vivendo un momento difficile: una fetta dell’opinione pubblica ritiene il mondo della cooperazione marcio a 360 gradi. Per questo motivo, i presidenti delle centrali di rappresentanza sentono il dovere di difendere i propri associati e di invitarli a continuare nelle loro attività al servizio della comunità: “L’assistenza agli anziani, ai minori, ai disabili, alle persone svantaggiate non è un business – sostiene Gardini– ma un’azione di welfare insostituibile e di responsabilità sociale nei confronti della collettività che esprime quelle esigenze, quei bisogni di assistenza”.

Si tratta di servizi che esulano dal malaffare e dalla corruzione e che devono necessariamente essere erogati. Di certo i processi degenerativi sono evidenti. Lo sostiene anche Enrico Pugliese, professore di Sociologia del Lavoro presso l’Università La Sapienza, intervenuto ai microfoni di Radio Tre. Tra i problemi individuati c’è il forte potere dei manager, anche all’interno delle coop.
Questo crea un crescente interesse di natura economica che nelle cooperative dovrebbe essere secondario. Il concetto di economia di scala, infatti, non ha ragione di esistere nel mondo cooperativo, dichiara Pugliese. In verità il profitto sta diventando una realtà imperante anche nelle imprese sociali.
Per questo motivo urge un ripensamento degli assetti interni alle cooperative e del loro rapporto con le istituzioni. Sono in tanti, ad esempio, a volere un maggiore coinvolgimento dei soci nelle scelte prese. Vedremo se quanto avvenuto in questi giorni, comporterà un’inversione di tendenza, dimostrando che la base del mondo cooperativo è solida ed onesta.

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