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Formaggi: dove sono i brand italiani?

10 Maggio 20163 min read

Il mercato italiano invaso dai prodotti lattiero caseari esteri. È un fenomeno più volte da denunciato dai produttori e dalle organizzazioni di rappresentanza e confermato dalle analisi recenti. 

Una di queste abbiamo avuto modo di approfondirla qui e riguarda lo studio effettuato dall’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati di Confcooperative, in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo.
formaggi-marchiLa ricerca, oltre ad evidenziare un calo dei volumi e del valore delle vendite, rivela anche che i marchi di formaggio più venduti provengono da aziende estere, il che rappresenta un paradosso per un Paese come l’Italia riconosciuto in tutto il mondo per le sue produzioni casearie di alta qualità.
Basta scorrere la classifica dei formaggi trasformati, a pasta dura e a pasta molle per comprendere meglio l’entità del dominio da parte dei brand esteri.
È soprattutto tra i formaggi trasformati che è evidente la massiccia presenza di prodotti non italiani. Ai primi cinque posti troviamo:

  1. Sottilette dell’americana Mondelez;
  2. Galbani della francese Lactalis;
  3. Philadelphia di Mondelez;
  4. Tiger della svizzera Emmi Group;
  5. Invernizzi di Lactalis.

L’Italia sembra essere quasi totalmente assente da questa speciale graduatoria, anche se il nostro Paese – è bene precisarlo – non ha mai avuto una grande tradizione nel comparto dei formaggi trasformati.
Idem dicasi per quelli a pasta molle, dove a dominare è ancora una volta la multinazionale francese Lactalis, che tanto ha fatto discutere per il mancato rispetto dei contratti di conferimento del latte in Lombardia che ha portato nei mesi scorsi i produttori a bloccare lo stabilimento di Ospedaletto Lodigiano.
Ai primi tre posti ci sono, infatti i brand Galbani, Locatelli ed Invernizzi, tutti appartenenti a Lactalis. Per trovare il primo marchio italiano dobbiamo scendere al quarto posto con Nonno Nanni della Latteria Montello SpA, quinta invece Granarolo della società cooperativa Granlatte. Quest’ultima è presente anche in settimana posizione grazie al marchio di mozzarella di bufala campana Pettinicchio.
Dove, invece, l’Italia riesce a difendere il proprio predominio è tra i formaggi a pasta dura, ovvero un ambito tradizionalmente favorevole all’industrie lattiero-casearie italiane. Al primo posto troviamo, infatti, Zanetti ed il suo Parmigiano Reggiano, secondo Unigrana Parmareggio del Consorzio Cooperativo Granterre, terzo Ferrari, quarto Biraghi e quinto Zarpellon.
Se escludiamo, dunque, la produzione di parmigiano l’Italia deve arretrare di fronte alla diffusione di prodotti lattiero caseari francesi, svizzeri o americani venduti sul mercato a prezzi maggiormente competitivi.

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