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Fondi: raccolta col vento in poppa, ma lontani dall’Europa. Via dai PIIGS!

6 Giugno 20123 min read

Dall’ultimo report sulla raccolta dei fondi 2012, pubblicata da Morningstar, emerge un dato preoccupante per l’area Euro. Gli investitori europei, pur continuando a far affluire cifre considerevoli nei fondi di investimento, evitano accuratamente l’Europa.

fondi europei 2012Vista la situazione di grande incertezza, con nubi sempre più dense sui debiti sovrani di molti paesi europei che sollevano dubbi inquietanti sulla tenuta della moneta unica, gli investitori spostano i loro capitali  verso impieghi più sicuri.

I flussi sono dominati dai fondi obbligazionari che hanno in pancia Obbligazioni High Yeld americane, Corporate Globali e dei Paesi Emergenti. Questi ultimi, fino a pochi anni fa erano considerati una categoria molto rischiosa. Oggi la situazione è completamente mutata. Infatti, va tenuto conto che ormai gran parte della nuova ricchezza viene creata in queste aree che possono contare perciò oltre che su una robusta domanda interna, anche sul flusso di capitali ingenti dovuti alle esportazioni.

Questo afflusso di capitali dall’estero permette ai paesi emergenti di operare senza debito pubblico. Tanto che avendo grandi disponibilità finanziarie, essi supportano, con i loro acquisti di titoli pubblici, le economie avanzate. Per fare un esempio, oltre un quarto dei titoli del debito pubblico USA è detenuto dalla Banca Centrale Cinese.

Se essa decidesse di venderli provocherebbe un vero cataclisma mondiale!  Paradossalmente la solvibilità della grande “Corazzata America” è nelle mani del “Celeste Impero”. Tale solidità non si riscontra più da anni in molti paesi ad economia matura, tra cui l’Italia, che sono gravati da forti debiti pubblici e vengono declassati dalle famigerate agenzie di rating. Ciò porta a considerarli meno solvibili e quindi vengono evitati  dall’investitore che cerca sicurezza.

I paesi “formica”, che sono in grado di tenere sotto controllo i conti pubblici, vengono premiati, mentre quelli “cicala” vengono puniti dai mercati.

Qualche anno fa, la grande banca d’affari Goldman Sachs, per indicare in breve i paesi non virtuosi, ha coniato l’acronimo PIIGS (paesi maiale). Essi sono: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna.

Ed in effetti, pur se criticabile sotto l’aspetto dello stile, e pur se ci fa un po’ male come italiani, non si può disconoscere che tale acronimo  è molto efficace!

Così si fa presto a dire agli investitori: VIA DAI PIIGS!

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