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Federcasse: non ci sono le condizioni per la creazione di un unico Gruppo Bancario Cooperativo

20 Dicembre 20162 min read

Non ci sarà un unico Gruppo Bancario a capo del sistema delle BCC. La notizia era nell’aria, ma oggi abbiamo anche l’ufficialità che viene direttamente dall’ufficio stampa di Federcasse dopo l’assemblea svoltasi oggi a Roma. 

L’Assemblea – fa sapere Federcasse – dopo aver ascoltato la relazione del Presidente Alessandro Azzi, tesa ad informare sulle risultanze del lavoro dei “quattro Presidenti” (Alessandro Azzi, Maurizio Gardini, Augusto dell’Erba, Diego Schelfi) incaricati di verificare l’esistenza di condizioni per costruire un Gruppo way-out-bccBancario Cooperativo unico a livello nazionale, ha preso atto della non praticabilità di tale soluzione”.
Con ogni probabilità, dunque, vedremo due capogruppo: Iccrea e la Cassa Centrale Banca. Tanto si è discusso in questi mesi sulla necessità di creare una holding unica a capo dell’intero sistema delle Banche di credito cooperativo, la cui riforma era stata votata – con non pochi risvolti polemici – la scorsa primavera.
Nelle intenzioni dell’esecutivo c’era quella di far confluire tutte le Bcc in un’unica capogruppo con un patrimonio di almeno 1 miliardo di euro.

Una soluzione, quest’ultima, che non è stata sposata da diversi istituti di credito del Nord-Est e del Mezzogiorno. Dovrebbero essere circa 90 le banche che hanno deciso di non seguire il progetto Iccrea e di formare una holding autonoma con un patrimonio di circa 1 miliardo e 300 milioni di euro.
Sono state soprattutto le BCC trentine a spingere per questa soluzione volendo confermare quell’autonomia che le ha sempre contraddistinte.
Nei mesi scorsi, sia Bankitalia che il Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan avevano fatto sapere di non volere entrare nel merito nella questione della creazione di una o più capogruppo, individuando nella solidità patrimoniale e nella capacità aggregativa come gli unici aspetti essenziali per l’attuazione della riforma. Ricordiamo che le Bcc avranno tempo fino al 3 maggio 2018 per costituire le holding a capo dell’intero sistema e completare così il processo di auto-riforma.

 

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