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Falso in bilancio: le certezze della minoranza Pd ed i dubbi di Confindustria

19 Febbraio 20152 min read

I nodi stanno per essere sciolti: il nuovo Ddl anti-corruzione è pronto ad arrivare in Parlamento e con esso la riforma del falso in bilancio.
Si rincorrono le voci su una possibile estinzione delle soglie di non punibilità del reato, che troverebbe pareri concordi nella minoranza Pd e maggiori dubbi, invece, nei rappresentanti delle imprese.
Me entriamo nel merito della questione.

22_09_2014L’attuale disciplina del falso in bilancio prevede, appunto, delle soglie al di sotto delle quali è esclusa la rilevanza penale del reato, ma scatta semplicemente una sanzione amministrativa.
I suddetti limiti sono il 5% di variazione del risultato d’esercizio e fino al 10% di tutte le stime errate.
Il Governo intende usare il pugno duro, estendendo la punibilità a prescindere dall’entità dello scostamento.
Verranno introdotti due tipi di sanzioni a seconda del fatturato dell’impresa.
Il volume d’affare limite dovrebbe essere di 600.000 euro: dunque, se un’azienda fattura meno di questa cifra e verranno individuate delle anomalie nel suo bilancio, scatterà una pena che va da 1 a 3 anni.
Se invece il volume d’affari supererà i 600.000 la sanzione da applicare va da 2 a 6 anni.

Un’altra novità importante riguarda la possibilità di perseguire il reato di falso in bilancio, non più per istanza di parte, ma d’ufficio.
Le modifiche appena riportate trovano il parere positivo della minoranza del Partito Democratico, che ha spinto fortemente affinché venisse ripristinato il falso in bilancio dopo il “blitz” effettuato da Silvio Berlusconi nel 2002.
Non trova riscontri altrettanto positivi, invece, all’interno di Confindustria. Il Corriere della Sera riporta le parole di Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, la quale si dichiara disponibile ad una riforma della normativa sul falso in bilancio, ma non ad un tale inasprimento del reato.
Secondo la Panucci, l’esistenza attuale delle soglie consentirebbe di distinguere i semplici errori di valutazione nella redazione del bilancio di un’azienda dalle vere pratiche elusive.
L’estensione della punibilità a tutti i tipi di scostamento limiterebbe la possibilità di investimento delle imprese, frenate dalla possibilità di incorrere in una sanzione penale.

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