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False cooperative: la proposta di legge vicina a quota 20.000 firme

24 Giugno 20152 min read

La raccolta firme per la legge di iniziativa popolare in materia di contrasto alle false cooperative prosegue a gonfie vele. Dopo poco più di un mese dal lancio dell’iniziativa sono state raggiunte quasi 20.000 firme.

È un vero e proprio successo la campagna lanciata dall’Alleanza delle Cooperative. Il coordinamento nazionale che unisce le tre principali sigle cooperative (Legacoop, Confcooperative e Agci) sta attraversando tutta italia, diffondendo i valori sani del mondo cooperativo.
stop alle false coopSono stati allestiti decine di banchetti per consentire ad associati, esponenti delle istituzioni e normali cittadini di firmare la proposta di legge.
La battaglia contro le false cooperative è una campagna civica, prima di tutto. L’attività illecita di queste imprese arreca danni all’intera collettività, violando le leggi sulla concorrenza, facendo sottoscrivere ai propri dipendenti contratti irregolari e sottraendo denaro all’erario.
Ecco perché è una questione che riguarda l’intera comunità nazionale.

Il danno d’immagine subito dalle cooperative in seguito allo scandalo Mafia Capitale è incalcolabile. Un duro colpo che non poteva lasciare indifferenti ai vertici della cooperazione italiana.
Di qui nasce l’idea di presentare una proposta di legge di contrasto alle cooperative spurie.
Dal momento della sua deposizione alla Corte di Cassazione (poco più di un mese fa) ci sono sei mesi di tempo per raccogliere 50.000 firme. L’Alleanza delle Cooperative è vicina a raggiungere l’importante traguardo delle 20.000 firme, segno evidente del successo dell’iniziativa.
Insieme alla proposta di legge, è stato lanciato anche il sito stopallefalsecooperative.it, all’interno del quale potete trovare tutti i contenuti del testo normativo e seguire le varie tappe della campagna a livello locale.
È disponibile, infatti, un vero e proprio calendario con gli appuntamenti mensili dell’iniziativa e le città coinvolte.
Tra le proposte dell’Alleanza c’è la cancellazione immediata dall’Albo delle cooperative per tutte quelle imprese che non sono in regola dal punto di vista contabile; la previsione di  un programma di ispezioni per le cooperative che non sono sottoposte a controlli da molto tempo e che operano nei settori più a rischio (servizi, pulizia, grande distribuzione alimentare); comunicazione tempestiva all’Agenzia delle Entrate delle cooperative sciolte per evitare che si accumulino debiti con l’erario; modifica della normativa degli appalti e del criterio del massimo ribasso; redazione di una “white list” dei fornitori.

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