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Export, produzione e occupazione: che numeri per l’agricoltura nel 2015

21 Settembre 20153 min read

Il 2015 dell’agricoltura e dell’industria agroalimentare si prospetta particolarmente positivo. A rivelarlo sono le previsioni di Ismea ed Unioncamere per la fine dell’anno.
La crisi permane, specie in alcuni settori come il lattiero caseario dove la fine delle quote latte ha causato un netto ribasso dei prezzi e la difficoltà per i produttori nostrani a coprire i costi produzione.
Ci sono, però, dei dati che parlano di una netta ripresa del settore primario, soprattutto rispetto ad un 2014 particolarmente negativo.

Consumi, produzione, occupazione ed export, tutti questi indicatori fanno registrare un segno positivo nel confronto con l’anno precedente.
Ma è soprattutto il livello delle esportazioni a trainare il settore. Secondo le previsioni di Ismea, alla fine del 2015 il valore dell’export dovrebbe raggiungere la agricoltura 2015cifra record di 37 miliardi di euro (era 34,5 miliardi nel 2014).
Merito di un Made in Italy sempre più apprezzato soprattutto negli Stati Uniti, paese nel quale a partire dal 12 ottobre, giorno del Columbus Day, partirà una campagna contro il fenomeno dell’Italian Souding.
Per far crescere ulteriormente l’appeal dei prodotti dell’agroalimentare italiano è necessario, infatti, intraprendere azioni forti di contrasto alla contraffazione dei marchi italiani. Nei mesi scorsi il Mipaaf ha stipulato due accordi con le piattaforme di vendite online Ebay e Alibaba per bloccare la commercializzazione di prodotti venduti come italiani, senza essere realmente prodotti nel nostro Paese.
L’azione del Governo ha iniziato a dare i suoi frutti, con il livello delle esportazioni che è aumentato dell’8% nei primi sei mesi del 2015 ed è destinato ancora a crescere entro la fine dell’anno.

L’export, però, è solo uno dei tanti indicatori positivi. Stupisce, ad esempio, il dato sull’occupazione del settore agricolo nel Mezzogiorno, dove secondo le stime di Ismea la variazione annua dovrebbe essere del +8,4%, mentre al Centro e al Nord dovrebbero esserci delle lievi contrazioni livelli occupazionali.
Bene anche i dati sulla produzione: quella agricola dovrebbe far registrare un aumento del +3-3,5% a fine anno, mentre la produzione alimentare e bevande dovrebbe crescere dello 0,3%.
I problemi principali del settore sono stati quelli relativi agli scarsi consumi interni e al ribasso dei prezzi. Dal punto di vista della domanda, l’Italia è riuscita a sopperire alla crisi dei consumi con una forte richiesta dei nostri prodotti all’estero.
Il 2015, però, dovrebbe essere un anno parzialmente positivo anche per quanto riguarda i consumi interni con le previsioni Ismea che danno una variazione positiva su base annua del +0,3%.
Migliora, infine, anche il livello dei prezzi, dato in crescita del +3,3% rispetto all’anno precedente grazie all’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli.

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