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Eurogruppo: il piano di Tsipras ed il pericoloso veto della troika!

11 Febbraio 20153 min read

La giornata di oggi si profila come un momento chiave della trattativa Grecia-Unione Europea.
In queste ore è prevista, infatti, la riunione dell’Eurogruppo, dove verrà discusso il programma di Alexis Tsipras per rimodulare il piano di rientro greco.
In questi giorni sono state ventilate diverse ipotesi e si è arrivati anche un duro scontro tra il governo ellenico e le istituzioni europee.

eurogruppoAlla fine la richiesta di Tsipras sembra essere chiara: un piano “ponte” per i prossimi sei mesi, che possa consentire alla Grecia di ristrutturare il proprio debito e far respirare l’intero paese attraverso una serie di misure di carattere sociale a favore delle categorie più deboli.
Il programma di Tsipras si divide in quattro punti.
Il primo prevede la sostituzione del 30% del Memorandum, concordato con la Troia mesi fa, con un pacchetto di 10 riforme attuate con l’aiuto dell’Ocse.
La Grecia chiederebbe, inoltre, di abbassare l’obiettivo di avanzo primario al 3%, riducendolo così dell’1,49% rispetto a quanto preventivato inzialmente.
Il terzo punto interessa, invece, i crediti che il Governo greco deve pagare alla troika. Tsipras propone la loro trasformazione in bond, pagabili solo se la Grecia dovesse presentare livelli di crescita accettabili nei prossimi mesi.
L’ultimo, ma non meno importante elemento, riguarda una serie di manovre da attuare per estendere i diritti sociali dei cittadini grechi.
Il piano di rientro imposto dalle istituzioni europee ha costretto le autorità elleniche ad effettuare corposi tagli alla spesa pubblica. Il nuovo esecutivo intende, invece, ridare slancio al welfare attraverso determinate misure quali l’innalzamento del salario minimo a 750 euro, l’estensione della sanità pubblica a tutti i cittadini e la previsione di buoni pasti e bonus energetici per le famiglie più povere.

Si tratta, in via definitiva, di un piano difficilmente difficilmente condivisibile per le istituzioni europee. Il Ministro dell’Economia del governo tedesco ha già posto un pesante veto alle richieste elleniche, ritenendo sbagliato concedere ulteriori sei mesi alla Grecia.
Certamente Bruxelles dovrà tenere in considerazione il sentimento anti-austerity che si sta muovendo lungo tutto l’arco continentale. L’Unione Europea dovrà cedere su alcuni punti, perchè il rischio di una rottura è troppo forte per l’intera Eurozona.
Il pericolo contagio è meno forte rispetto al 2011, ma un eventuale uscita della Grecia dall’Euro comporterebbe danni importanti sia sul fronte economico che su quello politico.
Concedere, dunque, qualche mese di assestamento al nuovo esecutivo Tsipras potrebbe un’idea intelligente.

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