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Energie rinnovabili: crollo della produzione in Italia

22 Giugno 20162 min read

La produzione di energie rinnovabili è in netto aumento in tutto il mondo, dove cresce la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientaliste ed i conseguenti investimenti sulla green economy

E in Italia? Il nostro Paese è protagonista di una curiosa marcia indietro. Dopo essere stato a lungo tra i leader mondiali in materia di fotovoltaico ed energia rinnovabili italiaeolica, soprattutto nel periodo 2010-2012, negli ultimi anni l’Italia ha fatto registrare una netta contrazione degli investimenti.
Basti pensare che nel 2012 si trovava al quinto posto mondiale per produzione di rinnovabili, salvo poi sprofondare al ventiseiesimo posto nel 2015.
Attraverso il cosiddetto Recai (Renewable Energy Country Attractiveness Index) vengono analizzati gli investimenti dei paesi mondiali sull’energia pulita.
I dati svelano come l’Europa e l’Italia abbiano diminuito negli ultimi anni la quantità di risorse investite sull’energia solare, eolica e sulle biomasse.
Nel dettaglio notiamo come solo la Germania, tra i paesi europei, si trova ai primi posti della graduatoria (quinta), mentre le altre perdono gradualmente posizioni.

Dal 2008 ad oggi il Vecchio Continente ha portato gli investimenti da 90 a 64 miliardi di euro, cedendo all’Asia il suo storico primato in materia di green economy.
Germania, Francia e Gran Bretagna rappresentano da sole il 45% degli investimenti sulle rinnovabili. Nel 2015 l’Italia ha fatto registrare un calo produttivo del 9,6% rispetto al 2014; una variazione negativa proseguita nei primi quattro mesi del 2016, quando la produzione è diminuita di altri 6,5 punti percentuali.
In Italia un terzo della potenza per generare elettricità è costituita da centrali idroelettriche, un terzo dall’energia eolica e biomasse ed un altro terzo dall’energia solare.
Nonostante i dati sulla produzione siano positivi in senso assoluto, gli andamenti negativi congiunturali devono imporre delle riflessioni. Le recenti variazioni negative sono state influenzate soprattutto dal crollo dei prezzi dei combustibili fossili e dalla riduzione degli incentivi per la produzione di rinnovabili.
Vedremo se nei prossimi mesi ci sarà un cambiamento del Governo sulla politica energetica, un ambito certamente tra i più controversi dell’esecutivo Renzi.

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