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Editoria: un Fondo da 6,5 milioni di euro

15 Gennaio 20162 min read

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in data 7 gennaio 2016, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 novembre 2015 che finanzia il Fondo straordinario per l’Editoria attraverso 6,5 milioni di euro.

Il decreto prevede sgravi, contributi e finanziamenti di vario tipo riferiti alla attività svolta dalla piccola e media editoria nel corso dell’anno 2015.
fondo editoriaL’intento del provvedimento è fornire nuovo slancio ad un settore in gravissima crisi: negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio crollo dei ricavi che ha portato numerosi giornalisti al licenziamento, costringendoli a vivere in una situazione di precarietà perenne.
Nel dettaglio il decreto del Consiglio dei Ministri prevede:

  • Incentivi agli investimenti in innovazione tecnologica e digitale: sono stati stanziati 3.450.000 euro per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese editoriali a sostegno degli investimenti in innovazione tecnologica e digitale.
    È previsto anche lo stanziamento di 1 milione di euro per un bando di imminente pubblicazione che fornisce contributi ai progetti innovativi delle piccole e medie imprese editoriali di recente costituzione;
  • Ammortizzatori sociali a favore dei giornalisti disoccupati o interessati da una sostanziale riduzione dell’attività lavorativa attraverso Cassa integrazione o da contratti di solidarietà.
    In questo caso il Fondo stanzia un importo massimo di 2 milioni di euro che è vincolato all’erogazione da parte dell’impresa editoriale di una cifra almeno pari a quella fornita dal Fondo.
  • Sgravi per le assunzioni a tempo determinato: il provvedimento copre gli oneri affrontati dalle aziende fino ad un massimo di 65.000 euro per l’assunzione a tempo determinato di giornalisti effettuate dal 1°gennaio al 30 aprile 2015.

Per poter accedere a queste misure è necessaria l’iscrizione all’elenco dei quotidiani e dei periodici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive, garantendo ai propri addetti un equo compenso; le imprese interessate dai contributi non devono avere attivato, dalla data di emanazione del decreto e per tutto il periodo di durata degli incentivi, misure premiali in favore dei propri dirigenti.

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