In attesa che il mercato delle elettriche sviluppi tecnologia tale da garantire a queste vetture sufficiente autonomia ed adeguata potenza, l’idea dell’ibrido si fa strada in più di una casa costruttrice.
Toyota è presente in questo settore dal 1997. E’ stata la prima a proporre la soluzione del doppio motore (benzina o diesel + elettrico) e vanta più di 4milioni di auto vendute nel mondo. Ed oggi, anche con l’obiettivo di riconquistare il primato mondiale delle vendite perduto nel 2011 (causa terremoto e tsunami), la casa giapponese debutta con la versione ibrida della Yaris: il modello del segmento B che, solo in Italia, rappresenta il 38% del mercato totale.
Due le leve sulle quali Toyota conta di confermare il successo della Yaris. Innanzitutto il doppio motore: quello elettrico, a bassi regimi e per brevi tratti (2 Km al massimo), con lo scopo di offrire potenza al 1500 a benzina e il prezzo. La Yaris Hybrid è proposta a partire da 17.500 euro: lo stesso prezzo della versione a gasolio, abbattendo così i costi solitamente più alti nelle vetture a doppia alimentazione. Riduzione dei costi di partenza ed anche fiscali, considerando che tassa di possesso e assicurazione vengono calcolate solo sulla potenza del motore a scoppio.
Dal punto di vista ambientale la Yaris Hybrid ha emissioni di appena 79 g/km di CO2 e con un litro di benzina percorre fino a 32,3 Km: vale a dire il consumo più basso nel ciclo urbano di tutte le vetture oggi presenti sul mercato. Un record che si aggiunge ai tanti di Toyota e della Yaris in particolare.
Esteticamente la piccola giapponese, nella versione ibrida, è identica alle sorelle a benzina e diesel che hanno debuttato (dopo il restyling) nell’ottobre scorso distinguendosi per luci a led dei fari e per lo stemma posteriore colorato in blu.
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