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Def: le cifre sull’andamento dell’economia italiana nei prossimi tre anni

7 Aprile 20152 min read

Al termine della discussione in Consiglio dei Ministri, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, hanno tenuto una conferenza della stampa nel corso della quale hanno chiarito alcuni punti essenziali del nuovo documento di economia e finanza (Def).
Non ci saranno tagli ed aumento della tasse, ha assicurato Renzi, parlando addirittura di tasse ridotte per un ammontare 18 miliardi da quando si è insediato lui al Governo.
La manovra di riduzione del cuneo fiscale proseguirà con l’eliminazione delle clausole di salvaguardia, che prevedevano l’aumento dell’Iva e delle accise sulla benzina.

renziMa l’intervento più importante verrà effettuato attraverso la spending review. L’esecutivo ha pronta un’operazione di razionalizzazione degli enti pubblici e di tagli dei costi della politica e della pubblica amministrazione, stimato attorno allo 0,6% del Pil, per un totale di 10 miliardi di euro.
Secondo il premier, però, ci sono ulteriori margini di manovra che potrebbero portare ad un risparmio complessivo di 20 miliardi. Del resto i dossier elaborati dal super commissario Carlo Cottarelli hanno messo in evidenza quanto l’Italia guadagnare attraverso la riorganizzazione degli enti pubblici. Si tratta di una strada che deve essere intrapresa senza esitazione.
Il Ministro Padoan si è espresso, invece, su quelle che sono le previsioni sull’andamento dell’economia italiana nel triennio 2015-2017. I dati riportati dal ministro dell’Economia sono molto ottimistici.

In primo luogo vengono riviste al rialzo le previsioni sul Prodotto Interno Lordo: le stime del Mef danno un Pil in aumento dello 0,7% nel 2015, +1,4% nel 2017 e +1,5% nel 2017.
Un andamento egualmente positivo è previsto per il debito pubblico e per il deficit, che, secondo queste stime, porterà l’Italia a raggiungere gli obiettivi contabili posti in sede europea di qui ai prossimi tre-quattro anni.
Come riportato da Padoan, le previsioni del Mef danno il debito al 132,5% del Pil nel 2015, 130,9% nel 2016 e 127,4% nel 2017 ed infine al 123,4 nel 2018.
Il deficit, infine, sarà del 2,6% nel 2015, 1,8% nel 2016 e 0,8% nel 2017. Merito anche della privatizzazione delle aziende di proprietà dello Stato, come Enel e Poste, o nel prossimo futuro Ferrovie dello Stato ed Enav, che potrebbe portare all’Italia” in quattro anni circa 1,7-1,8 punti di Pil”. 

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