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Dal 1°Maggio sarà possibile inviare le modifiche del 730 precompilato

28 Aprile 20153 min read

Una nuova tappa in vista per il 730 precompilato. Dopo il 15 Aprile, data a partire dalla quale è possibile scaricare sul sito dell’Agenzia delle Entrate la propria dichiarazione, ci sarà spazio per eventuali modifiche ed integrazioni del modulo precompilato.
A partire dal 1°Maggio, infatti, i contribuenti potranno accedere al proprio 730 online ed effettuare i relativi correttivi. Ci sarà tempo fino al 7 Luglio per effettuare questa operazione ed inviare il tutto all’Agenzia delle Entrate.
Ma quali sono i campi che possono essere modificati e quali, invece, le conseguenze di un’eventuale invio senza alcuna variazione?

Agenzia delle EntrateCome abbiamo più volte riportato su Cooperative Italia, la principale voce oggetto di modifiche dovrebbe essere quella attinente alle spese mediche. Solamente dal 2016, infatti, queste ultime saranno ricomprese all’interno del precompilato.
Moltissimi contribuenti, ogni anno, decidono di compilare l’Isee proprio per questo motivo: ottenere le detrazioni fiscali dovute ad incombenze quali quelle medico-sanitarie.
Ci sono, però, altri campi che potranno essere integrati. Facciamo riferimento nello specifico al quadro E del modello. In quest’area sono presenti anche i costi relativi alla ristrutturazione delle abitazioni, all’acquisto di elettrodomestici o all’attività sportiva dei propri figli. Si tratta di spese detraibili e che, in quanto tali, il contribuente ha il diritto di riportare all’Agenzia.
C’è inoltre la possibilità di utilizzare la funzione “modifica 730” per inserire, ad esempio, redditi derivanti dall’acquisto di una casa o di un terreno o dallo svolgimento di forme di lavoro autonomo.

La questione della modifica del 730, però, implica una serie di problemi, soprattutto se il cittadino decide di affidarsi ad un Caf o ad un professionista. In questo caso il contribuente sarà costretto a pagare una tariffa per l’assistenza ricevuta e graverà sui professionisti la responsabilità per eventuali errori.
Ecco perché sembra che molti stiano paventando l’ipotesi di non usufruire delle dovute detrazioni (si tratta comunque di agevolazioni di piccola entità) e di inviare il 730 senza alcuna integrazione o di limitarsi a modificare solamente delle voci (codice fiscale, rateizzazione delle somme dovute o indicazione della destinazione dell’8 per mille) che non hanno alcun impatto sul calcolo delle imposte o sulla determinazione del reddito.
In questo caso, infatti, il contribuente non sarà sottoposto ai controlli relativi sugli oneri comunicati all’Agenzia delle Entrate da parte di soggetti terzi. Il riferimento è, ad esempio, ai contributi previdenziali o ai premi assicurativi.
La scelta di modificare o meno la propria dichiarazione si rivelerà, dunque, più complessa del previsto: un’eventuale mancata integrazione del 730 per le spese mediche o per la ristrutturazione delle abitazioni potrebbe portare notevoli risparmi alle casse dello Stato. Un aspetto, quest’ultimo, assolutamente da non sottovalutare e che l’esecutivo potrebbe aver considerato quando ha istituito il nuovo precompilato.

 

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