Ancora un mese nero per il mercato dell’auto che a settembre in Europa chiude con un crollo dell’11% stabilizzandosi nei primi nove mesi del 2012 a -7,2%: poco meno di 10milioni di vetture in meno immatricolate, coinvolgendo tutte le maggiori case produttrici ivi compresa Volkswagen che, almeno fino ad oggi, aveva tenuto. Del gruppo tedesco il solo marchio Audi continua a difendersi.
Nel vecchio continente le vendite vanno male in tutti i Paesi, Germania inclusa e al terzo mese consecutivo con il segno meno, con la sola eccezione della Gran Bretagna (+8,2%) e la Slovacchia (+46,6%): altri Stati, altre storie.
Stessa sorte, relativamente alle quote di mercato, per i marchi europei più prestigiosi: detto di Volkswagen, Fiat chiude a -16,5%; Renault a -29%, Psa Peugeot-Citroen a -8,6%, General Motors a -16,2%, Ford a -15%. In controtendenza Bmw, la cui quota di mercato a settembre si attesta al 7,4%, e le coreane Kia e Hyundai.
In Italia, ad incidere sulla crisi dell’auto, ci sono anche i maggiori costi per il mantenimento della stessa. È quanto conferma l’Associazione per una mobilità equa e responsabile (Amoer) per la quale, nel 2012 mantenere un veicolo di media cilindrata costa in media 588 euro in più rispetto all’anno precedente: 4.628 euro nei 12 mesi.
A conti fatti, un +15% rispetto al 2011, imputabili, guarda un po’, ai maggiori costi dei carburanti (da soli incidono per circa 420 euro dei 588 indicati), delle assicurazioni (+7%), dei parcheggi e/o pedaggi (+17%) e della manutenzione (+5%).
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