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Crisi Euro-BCE contro speculatori: Draghi minaccia di usare il “bazooka”

3 Agosto 20126 min read

Dopo settimane di stress sui mercati finanziari europei, con lo Spread Btp/Bund che aveva sfondato la soglia dei 550 punti e le borse in caduta libera, giovedì scorso è arrivata un’affermazione forte, dalla voce più autorevole in campo. Mario Draghi, presidente della BCE, comunica testualmente: La Bce farà tutto il possibile per salvare l’Euro e, credetemi, basterà!”.

A questo annuncio i mercati finanziari rispondono invertendo l’andamento negativo, con forti rialzi sulle Borse e Spread in crollo di 70 punti. Ma, appena il giorno dopo, i falchi integralisti dell’ortodossia monetaria della Bundesbank attaccano tale posizione ed è proprio il governatore della Buba, Jens Weidmann che comunica: “Continuiamo ad essere contrari all’acquisto di titoli di stato  da parte della Banca Centrale Europea”. Sembra il colpo di grazia alle affermazioni del Governatore Draghi, ed i mercati rispondono con dei cali significativi delle borse ed una nuova impennata dello spread.

A questo punto la cancelliera tedesca Merkel ed il presidente francese Hollande, evidentemente si rendono conto della pericolosità della posizione assunta dalla Buba ed affermano in un comunicato congiunto che “Germania e Francia  faranno di tutto per salvare l’Euro”, utilizzando volutamente le stesse parole usate da Draghi. Un ulteriore rafforzamento a tale affermazione viene dal ministro delle Finanze tedesco Scheauble: “Bene l’impegno di Draghi a preservare l’Euro. Rispettiamo l’indipendenza della banca centrale”. E in queste ultime parole si legge tra le righe che l’indipendenza della BCE non può essere condizionata da nessuno, neanche dalla potente Bundesbank!

Ora la BCE e Mario Draghi hanno tutti i più grandi governi europei dalla loro parte. Anche contro la posizione dei falchi della Buba.

E allora sui mercati di nuovo via alle polveri! Le Borse chiudono in rialzo di oltre due punti e lo spread cala vistosamente a 450 punti.

Perché è tanto importante l’affermazione di Mario Draghi?

L’importanza di tale affermazione deriva dal fatto che finora i politici europei, e la Merkel in particolare, non hanno mostrato la fermezza necessaria a portare avanti le decisioni prese a Bruxelles a fine giugno. L’ESM (fondo salva stati) è dotato di mezzi ritenuti insufficienti allo scopo ed il suo funzionamento è molto macchinoso. Si è andati avanti con annunci di azioni strategiche ma poi non si è passati concretamente all’azione. I tempi dei mercati sono ben più stringenti di quelli dei politici!

In tale situazione, l’unico attore che può fronteggiare la speculazione è la Banca Centrale Europea. Essa può disporre di mezzi finanziari illimitati nell’acquistare quei titoli sovrani che vengono pesantemente venduti dagli speculatori. Come affermano i giornalisti “usa il Bazooka. Infatti, quando scende in campo una Banca centrale, gli speculatori non hanno la certezza della vittoria, anzi vedono quasi certa la loro sconfitta. Nessuno si metterebbe mai contro una banca Centrale. Ecco allora che gli stessi soggetti che prima speculavano al ribasso invertono le loro posizioni, cercando di lucrare sul rialzo, acquistando gli stessi titoli che prima vendevano ed alimentandone essi stessi il recupero. Basta solo l’annuncio della Banca Centrale di voler compiere una certa azione per far cambiare rotta al mercato!

Ora che i governi dei due più grandi paesi dell’Unione Europea si sono schierati apertamente dalla parte di Mario Draghi, le parole di quest’ultimo suonano più autorevoli ed esso è fortemente legittimato ad andare avanti, pur tenendo conto dei limiti di mandato della BCE.

Considerando che c’è una buona parte degli elettori tedeschi che condivide ed incoraggia le posizioni oltranziste della Buba nell’isolazionismo tedesco, la cancelliera Merkel, in vacanza sulle montagne del Trentino, ha dimostrato, almeno ora, un maggior senso della realtà e di possedere una certa lungimiranza politica ed economica. Evidentemente, alla fine, anch’essa si è convinta che la Germania da sola in Europa, per quanto forte, non avrebbe un futuro roseo.

Anche l’intellettuale europeista della CDU (il partito della Merkel), Karl Lamers, in una intervista fa notare: “il dogmatismo della Bundesbank è pericoloso per la Germania e per l’Europa; tradiremmo la promessa fatta nel 1945 alle potenze occidentali, di una Germania aperta al mondo, pacifica e collaborativa, in cambio della rinuncia dei vincitori a non chiederci i risarcimenti per danni di guerra”.

Stiamo entrando nel mese di agosto, preferito dagli speculatori, che approfittano della sottigliezza dei mercati, e possono mettere in atto i loro piani con capitali relativamente piccoli.

E allora, ben conscia di tutto ciò, la BCE si è attrezzata per la “guerra d’agosto”!

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