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CRISI dell’EURO: il gioco si fa duro!

20 Giugno 20124 min read

Il cambio Euro/Dollaro fotografa una persistente debolezza della nostra valuta. Dodici mesi fa, per acquistare 1 euro erano necessari 1,461 USD, ieri solo 1,250: in un anno l’Euro si è svalutato del 14,4%!  Tutto ciò non è avvenuto per caso.

Gli investitori da tempo scappano dall’Europa, vendendo attività in Euro e trasferendoli in USD e altre valute ritenute più sicure e questo, naturalmente, fa perdere valore alla moneta unica.

Il nostro vecchio continente si dibatte in una crisi senza precedenti. Ora il vero problema, in quanto a salvataggi, non è più tanto la Grecia, che essendo un “peso mosca”, sembra ormai digerita dal sistema, ma la Spagna. Le banche spagnole sono in grave difficoltà e vanno ricapitalizzate. Si parla di cifre dell’ordine dei 50 miliardi, che non sono certo pagliuzze, e che si aggiungono ai 19 miliardi già stanziati dal governo spagnolo per salvare Bankia, la terza banca del paese, nata poco tempo fa dalla fusione di 12 casse di risparmio; operazione sotto inchiesta da parte della magistratura.

EuropaIl secondo e altrettanto grave problema è la mancanza di crescita economica nell’area euro. Molti paesi sono in fase di stallo economico ed altri, tra cui il nostro, sono addirittura in piena recessione, cioè non solo non crescono, ma addirittura arretrano: il PIL diminuisce! La conseguenza diretta è una contrazione dei consumi e della importazioni. Di tale situazione soffrono tutti i paesi europei, ora anche la Germania, che finora si è illusa di trarre vantaggio dall’aver imposto un rigore esagerato ai paesi partner, attirando capitali a costo vicino allo zero. Ora il gioco si fa duro, anche per la Germania. E’ di qualche giorno fa la notizia che l’agenzia Moody’s ha abbassato il rating di 10 banche europee di cui 6 sono banche tedesche, a cominciare dalla CommerzBank, la seconda banca del paese!  L’intransigenza teutonica della cancelliera Merkel dovrà cedere il passo a più miti consigli. E la brillante crescita dei mesi/anni scorsi è ormai un ricordo.

E il gioco si fa duro anche per gli Usa, visto che la recessione europea sta spegnendo la ripresa americana. Dato che si tratta a questo punto di interessi strategici degli Stati Uniti d’America, questi non stanno a guardare. Ecco allora scendere in campo i duri! Ecco che Barak Obama, l’uomo più potente al mondo, chiama il nostro premier Monti per fare fronte comune verso la Merkel e riesce ad arruolare anche la Francia di Hollande e la Gran Bretagna di Cameron.

La Germania è l’unico paese che ha le risorse economiche da mettere sul piatto, per dare una svolta decisa alla crisi, ma per mero calcolo elettorale, la cancelliera Merkel sta bloccando ogni iniziativa che possa rafforzare le finanze pubbliche dell’area euro e mettere le basi di una robusta crescita economica, che risolverebbe strutturalmente il problema dei debiti sovrani.

Servono iniziative per invertire la crisi di fiducia nelle banche, invece la Germania Merkeliana finora ha imposto solo tagli di bilancio, che comportano tasse pesanti sui cittadini e impoveriscono  intere nazioni. Il giochetto è stato favorevole alla Germania, che finanzia il suo bilancio con costi bassissimi, visti i tassi di interesse quasi zero che la caratterizzano! Ma è un gioco pericoloso anche per i tedeschi. Il fortino tedesco non potrà reggere a lungo in un’Europa allo sfascio!

Vedremo come evolverà la crisi, ma certamente i tempi stringono e il mese di giugno sarà cruciale per assumere decisioni importanti su salvataggi bancari e misure per la crescita. I mercati fiutano novità positive e danno qualche segnale di reazione. Quando invertono la rotta non ti telefonano prima!

 

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Tagged In:#crisi, #euro, #europa,
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