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Cosa prevede la legge sugli sprechi alimentari

14 Marzo 20163 min read

Anche l’Italia avrà una legge sugli sprechi alimentari. 
Comincia, oggi, alla Camera dei Deputati, la discussione del provvedimento che renderà più facile donare cibo e farmaci alle associazioni non profit ed diminuire così l’enorme quantità di cibo che ogni anno viene gettata via. 

Secondo le ultime stime, ogni anno buttiamo 300 milioni di tonnellate di alimenti, una cifra impressionante che costringe istituzioni, imprese e consumatori ad effettuare delle riflessioni e ad adottare nuove strategie per ovviare a questo problema.
Lo spreco alimentare diventa una questione ancora più annosa se pensiamo all’aumento costante del numero di poveri e all’acuirsi delle diseguaglianze.

L’Italia, con la legge presentata dalla deputata Pd Maria Chiara Gadda, segue la scia lanciata ad Expo, dove il tema dagli sprechi è stato centrale. La Carta di Milano, firmata dai principali Stati mondiali, prevede come obiettivo per il 2030 la Fame Zero.
legge spreco alimentarePer raggiungere questo ambizioso traguardo è doveroso e fondamentale partire con provvedimenti che favoriscano una migliore distribuzione del cibo.
La legge in discussione da oggi alla Camera si basa sul principio della semplificazione.
Allo stato attuale risulta estremamente complesso per le aziende agricole ed i ristoratori donare il cibo in eccesso. È necessario, infatti, firmare una dichiarazione preventiva cinque giorni prima della donazione.
La nuova normativa consentirà, invece, ai soggetti economici (imprese agricole, supermercati e ristoranti) di effettuare subito le donazioni alle organizzazioni non profit e di presentare una rendicontazione a fine mese che garantisca la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni.
Un’altra novità importante riguarda la possibilità di donare non solo cibo, ma anche farmaci agli indigenti seguendo le stesse procedure.

Sono previste delle agevolazioni fiscali, con uno sconto sulla tassa sui rifiuti in base alla quantità di cibo donato.
Si verrà a creare, inoltre, un rapporto di collaborazione tra il non profit e le aziende.
Le associazioni di volontariato potranno, ad esempio, ricevere dalle imprese agricole i prodotti non raccolti e distribuirli agli indigenti.
Ci sarà, infine, la possibilità di donare anche i beni alimentari confiscati, una pratica, quest’ultima, ancora poco diffusa.
Per quanto riguarda le risorse impiegate, vengono stanziati in tutto 2 milioni di euro per il Fondo sul Tavolo indigenti, 1 milione di euro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel settore del packaging anti-spreco ed 1 milione di euro per l’implementazione nei ristoranti di contenitori per consentire ai consumatori di portare a casa gli avanzi.
Saranno proprio i consumatori i protagonisti della nuova legge. Sono presenti, infatti, anche dei veri e propri inviti alla responsabilizzazione dei cittadini, con dei programmi di sensibilizzazione ed educazione anti-spreco che andranno in onda nei prossimi mesi sulla Rai.

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