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Coprogettazione e coinvolgimento dei soci: le ricette per rilanciare il mondo cooperativo!

16 Dicembre 20143 min read

Niente più gare d’appalto e metodi di accreditamento, ma un sistema di coprogettazione che coinvolga i soggetti operanti nel terzo settore. Questa è la proposta portata avanti da Stefano Meli, presidente di Confcooperative Firenze-Prato, in occasione dell’evento “I cantucci della cooperazione”. Il convegno, svoltosi presso l’auditorium della Camera di Commercio di Prato, ha messo sul tavolo una serie di riflessioni e proposte sul futuro del mondo cooperativo, in un momento molto delicato per la cooperazione dopo lo scandalo scoppiato a Roma.
downloadGare al ribasso e sistemi di accreditamento non funzionano – le parole di Stefano Meli riportata da IlTirreno.it – occorre mettere in moto un meccanismo di coprogettazione, in cui i soggetti del terzo settore siano coinvolti direttamente per l’elaborazione di progetti mirati a risolvere specifiche problematiche sociali”. “Mafia Capitale” ha mostrato tutti i limiti di un sistema inefficiente e privo di trasparenza: i controlli sulla regolarità delle gare di appalto sono blandi, permettendo così facili infiltrazioni della criminalità.
Uno scandalo, quello romano, che ha arrecato anche gravi danni d’immagine a tutto il mondo cooperativo. Per questo, secondo Meli, è indispensabile ritrovare fiducia e credibilità. Tutto ciò è possibile solo attraverso una riforma strutturale che renda più limpido e partecipativo il rapporto tra istituzioni, imprese e terzo settore.
Nel corso del convegno è intervenuto anche Luca Fazzi, sociologo e ricercatore presso l’Università di Trento. L’idea di Fazzi è di riportare al centro dell’attività cooperativa i singoli soci, anche nella stesura stessa dei progetti. “Dal mio punto di vista occorre un modello basato sulla coprogettazione, che non tenga conto solo delle organizzazioni professionali, ma di tutta la filiera dei servizi alla persona, in cui cittadini e volontari collaborino, insieme a imprese e professionisti, alla stesura di progetti in grado di dare risposte ai bisogni della comunità. L’amministrazione affiderà l’incarico alla proposta migliore”.
Il sistema degli appalti e degli accreditamenti facilita la corruzione ed allontana i soci dalla propria cooperativa. Il miglior modo per riconquistare la loro fiducia è farli sentire al centro di un progetto. Le cooperative hanno, dunque, la necessità di riscoprire il significato autentico della parola cooperazione, superando così un sistema incapace di offrire servizi alla propria comunità.

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