È stato presentato martedì, a Bruxelles, Cooproute, l’Itinerario Europeo della Cultura Cooperativa.
Si tratta di un vero e proprio viaggio alla scoperta di quelle cooperative e di quei musei che offrono una visione diversa di turismo.
Tra i valori portanti di queste attività c’è, infatti, un turismo sostenibile, responsabile ed incentrato sulla persona.
Gli impiegati nel settore turistico rappresentano il 29% del totale dei lavoratori nei servizi. La promozione dei territori europei risulta, dunque, essenziale per rilanciare l’economia continentale.
Cooproute nasce con un doppio obiettivo: la valorizzazione delle migliori realtà del nostro continente e l’incontro con i turisti, volto alla promozione dei valori cooperativi, quali la solidarietà, la democrazia, l’equità e la responsabilità.
L’Itinerario Europeo della Cultura Cooperativa permetterà di conoscere musei, siti archeologici e naturali, cooperative dedicate all’agricoltura ed al lavoro sociale. Tutte realtà, però, accomunate dalla promozione del territorio e dei prodotti locali.
Del resto è proprio questo lo spirito cooperativo: le imprese sociali nascono in base alle esigenza del loco e crescono attraverso un modello di sviluppo sostenibile.
Il profitto deve essere comune e riguardare tanto gli associati, quanto i cittadini ed i territori di riferimento.
Cooproute è il perfetto emblema di questa idea d’impresa: “La cultura della cooperazione fa bene all’Europa – ha dichiarato l’onorevole Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo e presente alla tavola rotonda di presentazione dell’iniziativa – perché è ispirata alla sostenibilità dello sviluppo, ha spirito imprenditoriale ma con solidarietà e, soprattutto, ha una grande capacità di cogliere nuove esigenze delle persone, avendo comunque rispetto dei propri territori”.
Hanno già aderito al progetto oltre 80 destinazioni appartenenti a 12 stati membri dell’Unione Europea. Tra le più importanti possiamo citare il museo dei pionieri di Rochdale in Gran Bretagna, la cooperativa sociale spagnola Olivera, la cooperativa francese Ardelaine, abile a rilanciare il tessile locale in chiave turistica e la cooperativa italiana Viseras, protagonista della promozione turistica di un’area dell’entroterra sardo.
I musei e le cooperative che parteciperanno all’Itinerario offriranno ai turisti visite guidate e la possibilità di assaggiare i prodotti locali. Si creerà, insomma, un clima estremamente familiare in pieno stile cooperativo.
Riscoprire quel senso di comunità dal sapore antico sarebbe davvero importante in un’epoca dove la scarsità della risorse e la competitività la fanno da padrone.
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