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Cooperative sociali e finanza: i risultati del rapporto Ubi

31 Marzo 20162 min read

L’Osservatorio Ubi Banca su finanza e terzo settore, con il supporto scientifico di AICCON, ha pubblicato la quinta edizione del rapporto sull’imprenditoria sociale. 

Per la prima volta, oltre ad analizzare le relazioni tra le cooperative sociali e le banche, viene analizzato anche il rendimento dei cosiddetti ibridi organizzativi o legge-commercio-equoimprese sociali di seconda generazione, ovvero organizzazioni promosse dalla cooperazione sociale, ma dall’alto livello di innovazione ed imprenditorialità.
L’indagine è stata svolta tramite la somministrazione di un questionario di indagine rivolto rispettivamente ai responsabili di 250 cooperative sociali e consorzi di cooperative sociali e di 25 ibridi organizzativi.
Per quanto riguarda le coop sociali, il rapporto evidenzia i seguenti i risultati:

  • Maggiore efficienza e stabilità nei rapporti con la Pubblica Amministrazione confermata anche per il 2016 ed aumento delle previsione di crescita delle entrate da vendita di beni e servizi sul mercato (+4,4%);
  • Maggiore fidelizzazione degli istituti di credito nei confronti delle cooperative sociali dovuta all’apprezzamento delle cooperative sociali riguardo ai metodi di valutazione personalizzati da parte delle banche;
  • Diminuiscono le richieste di finanziamento per investimenti (-3,2%), mentre aumenta il tasso di concessione dell’intero ammontare richiesto (+4,0%);
  • L’autofinanziamento torna a rappresentare la principale fonte di copertura (47,3%) degli investimenti previsti.

Gli ibridi, invece, mostrano delle previsioni di crescita più ottimistiche per il 2016 rispetto alle cooperative sociali. Queste organizzazioni presentano, tra le altre cose, un’alta percentuale di richieste di finanziamento per investimenti (79,0%), con un elevato tasso di concessione (86,7%).
Per quanto riguarda, infine, le tipologie di finanziamento, le imprese sociali di seconda generazione ricorrono maggiormente ai canali tradizionali (+7,5% rispetto alle coop sociali) e mostrano un significativo ricorso all’autofinanziamento (48,6%).

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