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Consumi solidali: la realtà dei Gruppi d’Acquisto Solidali

27 Giugno 20122 min read

Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S)Nell’ottica di un cambiamento dei criteri per fare la spesa, fuori dalla logica consumistica dei supermercati, da qualche tempo è possibile fare la spesa attraverso nuove esperienze di mercato.

Spinti dal bisogno di realizzare piccole economie, ma anche dalla ricerca di prodotti buoni, più sani e genuini, spesso biologici, legati ai sapori di un tempo, sono nate diverse iniziative, animate soprattutto da piccoli produttori, volte a promuovere una nuova idea di mercato: più solidale, più vicina ai bisogni reali della gente.

Tra queste, hanno assunto particolare sviluppo i Gruppi d’acquisto solidale (Gas).

Presenti ormai in tutte città, il loro numero è in costante aumento, i Gas sono costituiti da gruppi di persone che si accordano tra loro per effettuare acquisti insieme, soprattutto di  prodotti alimentari, seguendo alcune piccole regole condivise di carattere etico. Frutta, ortaggi, carni, salumi, formaggi, gli alimenti più gettonati.

I vantaggi consistono nell’opportunità offerta di un maggiore rispetto dell’ambiente, un sostegno concreto alle piccole realtà (spesso quelle più deboli) del mercato, un risparmio reale. Sostanzialmente, una forma di economia alternativa, fuori dalla logica dei profitti massimizzati, più rispettosa delle persone/lavoratori e della natura.

Tutto ciò è ravvisabile nei principi che regolano i Gas: la scelta di piccoli produttori, di alimenti di stagione, del biologico, del “km zero”, perché comprare in loco consente economie nei trasporti e soprattutto, inquinare meno. Ed infine, particolare non trascurabile, quando si tratta di prodotti non coltivati in Italia, la scelta di privilegiare prodotti del commercio equo e solidale per sostenere i Paesi più poveri.

Ciascuno di noi può attivarsi per aprire un Gas: una volta costituito, occorre concordare alcune piccole regole finalizzate ad individuare le modalità di acquisto e di distribuzione dei prodotti tra i partecipanti; trovare i fornitori e/o i produttori; ed infine i referenti, interni al gruppo, addetti agli acquisti per le varie categorie di prodotto.

Unica attenzione, fare riferimento a produttori seri che non spaccino per biologico, o produzione locale, o senza sfruttamento di mano d’opera, ciò che non lo è. Una certificazione etica di questi ultimi, o delle produzioni, costituisce più di una garanzia.

 

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