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Comunità energetiche rinnovabili: modello innovativo di gestione dell’energia

13 Marzo 20233 min read

Le comunità energetiche rinnovabili potrebbero rivelarsi uno  strumento strategico per affrontare la crisi energetica e le future sfide riguardanti la transizione ecologica.

In Italia grazie alla conversione in legge del decreto Milleproroghe 162/2019 , saranno favorite la diffusione delle energie verdi e sostenibili compiendo molti passi in avanti nel campo delle comunità energetiche rinnovabili, previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE).

Giorgio Nanni, responsabile Ambiente e Energia di Legacoop, è stato ospite il 7 marzo di 

Sportello Italia su Rai Radio 1, per discutere di alcune novità in tema di Comunità energetiche rinnovabili (CER).

Possiamo immaginare le comunità energetiche – ha dichiarato Nanni- come interventi di agopuntura territoriale, sociale e ambientale, dove i punti vitali sono le cabine primarie attorno alle quali si consolida la comunità che poi dovrà gestire e modificare i profili di consumo e di produzione delle energie rinnovabili”.

Cosa sono e come funzionano le comunità energetiche rinnovabili?

Una CER è un’associazione di cittadini privati, di agenti pubblici locali o aziende che decidono di collaborare e mettere insieme le proprie forze, costituendo un ente legale, per produrre energia elettrica attraverso fonti rinnovabili, con l’obiettivo di condividere un bene fondamentale a costi vantaggiosi, riducendo lo spreco energetico. Tramite l’attuazione di questo modello si vuole far evolvere il consumatore in “prosumer” o “consumattore”, soddisfacendo così il fabbisogno energetico e incentivando  anche la nascita di nuovi modelli socio economico caratterizzati dalla circolarità.  

“È una forma di energia a km 0“, ha spiegato Nanni, “che consente a chi non ha la possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili di partecipare alla trasformazione energetica e al mercato dell’energia, ma l’obiettivo principale è di aiutare il sistema elettrico ad essere bilanciato rispetto ad un fenomeno, quello delle fonti rinnovabili, che per sua natura è intermittente e non programmato. Si tratta di un serio aiuto alla rete di distribuzione nazionale, che è un patrimonio enorme”.

I vantaggi di una CER

Le CER sono state istituite con lo scopo di ridurre le disuguaglianze sociali: associarsi e collaborare per perseguire un obiettivo comune (la diminuzione dei costi energetici e delle emissioni inquinanti) favorisce la coesione della comunità e promuove modelli di inclusione e collaborazione socialeper diminuire l’impatto ambientale tramite l’utilizzo delle fonti rinnovabili e incentivando l’utilizzo di energia verde, così da diminuire le emissioni di gas ad effetto serra ; per garantire benefici economici  alle comunità coinvolte: condividere risorse permette ai cittadini e agli enti locali di ottenere un elevato risparmio economico grazie alla riduzione dei costi dell’energia. 

Nanni nell’intervista sottolinea che le CER sono in aumento: “ A novembre parlavamo di 17 CER, recentemente una coop è stata registrata come 34esima”. 

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