Nel mese di marzo 2016 diminuisce il numero di importazioni ed esportazioni che riguardano i paesi extra Ue.
A riportarlo è l’Istat tramite la nota mensile sull’andamento del commercio italiano fuori dall’Unione Europea.
I paesi europei continuano ad essere i principali partner commerciali dell’Italia, ma ci sono realtà in costante crescita ed in grado di sostenere la crisi della domanda interna.
Le ultime tendenze rivelano un rallentamento dei rapporti commerciali con i paesi extra Ue. Rispetto al mese precedente, infatti, il numero di importazioni diminuisce di 2 punti percentuali, mentre le esportazioni si riducono dello 0,3%.
Il calo congiunturale delle vendite – riporta l’Istat – è determinato dai beni di consumo (-6,1%) e dai prodotti intermedi (-2,7%), mentre l’energia (+17,6%) e i beni strumentali (+4,9%) registrano una crescita sostenuta.
Su base annua, invece, il calo delle esportazioni è del 5,2% e riguarda tutti i raggruppamenti di beni, soprattutto l’energia (-42,6%); le importazioni presentano una variazione tendenziale ancora più significativa (-11%), per effetto soprattutto del crollo dell’acquisto di beni energetici (-30,8%).
Per quanto riguarda, invece, l’analisi dei rapporti commerciali con i singoli paesi, l’Italia fa registrare un incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+11,3%) ascrivibile alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Bene anche le vendite di beni verso il Giappone (+9,5%), mentre persiste una variazione negativa delle vendite verso i paesi MERCOSUR (-28,2%), i paesi OPEC (-21,6%), la Turchia (-11,0%), i paesi ASEAN (-8,0%), la Svizzera (-4,4%) e la Cina (-2,5%).
Cresce, infine, il numero di importazioni da Turchia (+6,5%), paesi ASEAN (+3,5%) e Stati Uniti (+2,6%), crollano, invece, gli acquisti da Russia (-18,1%), Cina (-15,1%), Svizzera (-10,9%) e Paesi OPEC (-6,9%).
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